L'intervista

«La priorità deve essere la prevenzione»

Cosa fanno i casinò per verificare che un cliente non giochi in maniera eccessiva? Le parole di Giovanna Bernaschina, responsabile concezione sociale del Casinò di Lugano
©Chiara Zocchetti
Andrea Stern
Andrea Stern
15.07.2025 20:30

Cosa fa il Casinò di Lugano per verificare che un cliente non giochi in maniera eccessiva?
«Il nostro piano di misure sociali è strutturato in modo efficace per individuare tempestivamente i giocatori a rischio. Tuttavia, ancor prima del riconoscimento, le nostre priorità sono la prevenzione e l’informazione, che consideriamo come un dovere verso la nostra clientela. Il nostro personale è formato per affrontare sia le situazioni di riconoscimento precoce sia i colloqui di prevenzione, offrendo informazioni chiare sugli strumenti a disposizione di tutti».

Esiste una soglia di spesa al di sopra della quale intervenite per fermare il giocatore?
«Non esistono soglie predefinite. Gli interventi sono personalizzati e variano in base al singolo caso. Teniamo conto, ad esempio, della spesa, dell’età e del comportamento del giocatore. Qualora sorgano dubbi sul fatto che una persona stia giocando oltre le proprie possibilità, l’attività di gioco viene sospesa e si richiede la documentazione finanziaria necessaria per una valutazione più approfondita».

In teoria, dunque, un cliente potrebbe anche spendere 100.000 franchi in una sera.
«Una spesa del genere non passa certamente inosservata. In questi casi, oltre agli obblighi previsti dalle misure sociali, abbiamo anche doveri legali derivanti dalla Legge sul riciclaggio di denaro. Il cliente viene interrogato in merito alla provenienza dei fondi. In caso di dubbi viene escluso in via provvisoria dall’attività di gioco. Tale misura può essere evitata solo nel caso in cui siano già disponibili informazioni affidabili e documentate che dimostrino che il cliente possiede solide possibilità finanziarie, tali da poter investire tali somme nel gioco senza incorrere in situazioni di rischio».

In media, quante persone all’anno diffidate?
«L’anno scorso il Casinò di Lugano ha emesso 110 esclusioni per il canale terrestre e ben 753 esclusioni per l’online. Questi numeri riflettono sia l’efficacia dei sistemi di riconoscimento e prevenzione, sia la necessità di un monitoraggio continuo, soprattutto nel contesto digitale».

Come fate a verificare che queste persone non vadano a giocare a Campione o su siti illegali?
«Questo resta purtroppo un punto critico. Il Casinò di Campione, operando sotto legislazione italiana, non rientra nel sistema svizzero di protezione. Quindi, anche in presenza di un’esclusione attiva, una persona a rischio o che ha già sviluppato una dipendenza può continuare a giocare liberamente presso tale struttura. La stessa vulnerabilità si riscontra anche nel gioco online estero o addirittura illegale, dove nessuna misura di protezione è garantita. Alcuni giocatori, inoltre, tendono a sostituire l’astinenza dal gioco con forme alternative, come l’acquisto compulsivo di gratta e vinci, che sfuggono a qualsiasi controllo».

Che cosa si potrebbe fare per proteggere queste persone?
«In un momento storico in cui le possibilità di accedere al gioco d’azzardo sono sempre più numerose, riteniamo che un’informazione corretta, chiara, non giudicante e sostenibile sia più indispensabile che mai. Per questo motivo, il Casinò di Lugano ha avviato un progetto di sensibilizzazione rivolto ai giovani, che ha  suscitato grande interesse al Simposio internazionale di Montreux. Tra gli  altri progetti, collaboriamo con gli educatori di strada della Divisione sociale del Comune di Lugano per raggiungere il pubblico anziano, distribuendo materiale informativo. Promoviamo anche momenti di confronto e altri progetti realizzati grazie alla preziosa collaborazione di INGRADO, Caritas Ticino, IRGA, Comune di Lugano e l’Associazione degli Anziani (l’ATTE)».

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