Ambiente

La qualità dell’aria in Ticino? «In continuo miglioramento»

Il monitoraggio condotto dal Dipartimento del territorio mostra una tendenza positiva - Le polveri fini e il diossido di azoto sono in diminuzione - Più oscillanti, invece, i livelli dell’ozono - Ivan Maffioli: «I dati parlano chiaro: la situazione di oggi a Chiasso è la stessa di una dozzina di anni fa a Bodio»
©Chiara Zocchetti
Martina Salvini
20.02.2023 19:23

«La qualità dell’aria in Ticino è in continuo miglioramento. Nonostante il traffico e la percezione generale». Parola di Ivan Maffioli, collaboratore scientifico dell’Ufficio dell’aria, del clima e delle energie rinnovabili del Dipartimento del territorio. «I dati parlano chiaro: la situazione dell’aria a Chiasso per quanto riguarda il diossido di azoto, oggi, è la stessa che trovavamo circa una dozzina di anni fa a Bodio. Ma le persone, vedendo sempre più auto sulle strade, si convincono che lo smog sia aumentato. Invece non è così».

Non è un caso, ad esempio, che nonostante i mesi invernali siano quelli maggiormente a rischio per quanto riguarda le emissioni di polveri fini, il valore limite giornaliero nel 2022 sia stato superato soltanto due volte. «Un vero e proprio record positivo».

E questo malgrado l’assenza di precipitazioni. «La scorsa settimana - prosegue Maffioli - abbiamo registrato il superamento del limite di 50 microgrammi per metro cubo (µg/m3). Ma la soglia di allarme è fissata a 100 µg/m3, quindi il doppio, mentre la cosiddetta soglia di informazione è a 75 µg/m3». Il picco è stato toccato a Mendrisio, con 61 µg/m3: «Siamo quindi distantissimi dall’introduzione degli 80 km/h in autostrada».

Tra meteo e tecnologia

Il trend positivo dura ormai da diversi decenni, anche se non tutti gli anni sono uguali. «La componente meteorologica gioca un ruolo importante», sostiene l’esperto del Dipartimento del territorio. «Non soltanto la presenza di pioggia o di vento, che contribuiscono a pulire l’aria, ma anche l’inversione termica». E il superamento dei limiti durante la scorsa settimana è probabilmente da imputare a questo fenomeno: «Quando in pianura fa più freddo che in alta quota si crea una sorta di tappo che impedisce all’aria di circolare e determina un accumulo progressivo di polveri fini con il passare dei giorni».

Meteo a parte, il miglioramento della qualità dell’aria è però soprattutto il risultato di una generale diminuzione delle emissioni. Nonostante le vetture siano in costante aumento, sono anche sempre meno inquinanti.

Allo stesso modo, il progresso tecnologico, negli anni, ha interessato un po’ tutti i settori: dall’industria agli impianti di riscaldamento, fino allo smaltimento dei rifiuti. «E il calo delle emissioni ha consentito la progressiva diminuzione di polveri fini e del diossido di azoto. Per l’ozono, invece, nonostante registriamo valori di punta meno elevati, notiamo comunque ancora molti superamenti del limite di 120 µg/m3».

Che anno è stato il 2022?

Una tendenza, questa, che ha caratterizzato anche il 2022. Nonostante il «Rapporto sulla qualità dell’aria» non sia ancora stato ultimato (verrà pubblicato a inizio estate), emergono già alcuni dati interessanti, soprattutto per i livelli di ozono. «Lo scorso anno abbiamo notato un netto peggioramento per quanto riguarda l’ozono. Va però anche detto che il 2021 era stato uno degli anni migliori di sempre, grazie anche alle abbondanti precipitazioni. Nel 2022, invece, la siccità prolungata e il gran caldo hanno fatto sì che il numero di ore di superamento del limite in alcune stazioni sia stato tra i più alti mai registrati, fatta eccezione per i livelli raggiunti durante l’estate del 2003 che, nonostante le condizioni meteorologiche simili, appaiono tuttora ineguagliabili», evidenzia Maffioli.

Per contro, sia i livelli di diossido di azoto sia di polveri fini si sono mantenuti piuttosto stabili. «Nel 2021 il diossido di azoto era ai minimi storici, lo scorso anno il dato è rimasto simile, forse solo leggermente più alto. Le medie annue di quasi tutte le stazioni di misura hanno comunque rispettato il limite stabilito dall’Ordinanza federale contro l’inquinamento atmosferico. E la stessa tendenza positiva è stata riscontrata per le polveri fini».