La rivincita della pesca

Per i pescatori il 15 marzo equivale a una finale di Champions. «Il giorno più sacro dell’anno». Ride il nostro interlocutore, anche se poi sotto sotto non scherza mica: il 15 marzo riapre la pesca nei fiumi. Urs Luechinger, presidente della FTAP, la Federazione ticinese per l’acquicoltura e la pesca: «È il giorno che non puoi perdere. Che prepari e discuti con gli amici nelle settimane precedenti. Un rito che in Ticino riguarda circa 4 mila pescatori». Per il 2021 le regole - approvate a settembre in Commissione consultiva con la Divisione ambiente - non sono cambiate. Le ripercorreremo più avanti. Intanto, lasciamo il 15 marzo per un altro dato che merita di essere raccontato. Sembra infatti che l’anno pandemico abbia rafforzato la categoria: «Non esagero se dico che per la pesca il 2020 è stato l’anno della riscoperta. Per la prima volta dopo anni di progressive perdite, il numero degli iscritti in Federazione non solo non è diminuito ma addirittura è aumentato di un buon 5%, che significa quasi 300 nuovi soci», chiosa soddisfatto Luechinger. Insomma, se c’è un’attività che non ha sofferto la crisi, è la pesca, che ha potuto continuare senza limitazioni durante il primo e il secondo lockdown. Quasi in sordina, verrebbe da dire. «Effettivamente siamo stati graziati, prosegue il nostro interlocutore. I primi giorni quando uscivamo sul lago ci sentivamo come delle mosche bianche. Ad ogni modo, durante questi mesi di tensioni e brutte notizie, poter prendere la barca e uscire è stato un toccasana. E non a caso, forse anche per questo, il numero dei soci è aumentato. Per la prima volta dopo anni, sul Ceresio ho visto tante facce nuove, molti giovani tra i 30 e 40 anni che hanno acquistato la barca per uscire a pescare». Una tendenza che sembra confermarsi anche a partire da gennaio, spiega il presidente della FTAP. Al momento sono circa 4 mila gli iscritti in Federazione con patente annuale, a cui vanno aggiunti circa 2 mila appassionati che «staccano» la patente unicamente per alcune settimane o mesi. E poi c’è la schiera degli under 18 che non vengono conteggiati come soci e che sono esentati dal pagamento della patente. «Per essere precisi, chiosa Luechinger, andrebbero calcolati anche gli associati dei pescatori a mosca - che sono circa 150 - e la categoria dei professionisti e semiprofessionisti, una cinquantina di associati ad Assoreti».

Come per i fungiatt
«L’80% di questo esercito va a fiume», spiega Luechinger. Si capirà l’attesa e l’importanza del 15 marzo. Ma dove si pesca nei fiumi? «Ovunque. C’è chi va in Vallemaggia, chi in Leventina, chi in Val Colla. Nel Mendrisiotto c’è la Breggia. In Malcantone la Magliasina. Ognuno ha la sua zona». Il presidente della FTAP ci racconta questi giorni di preparativi. «Il telefono scotta. Oramai il giro di chiamate tra gli amici è iniziato, uno giorno sì e l’altro pure». Gli chiediamo: «Ma tra pescatori vi raccontate dove andate, oppure (come succede per i fungiatt) ci sono i posti segreti?». «Certo che ci sono. E quelli rimangono top secret. Per le zone più battute, invece, la strategia cambia. In questi casi è meglio far sapere da subito dove sei diretto. Devi bruciarli sul tempo (ride)». Insomma, anche i pescatori marcano il territorio, in un gioco di mosse, contromosse e falsi indizi degni del miglior romanzo di spionaggio.


I preparativi
La regola più importante riguarda la lunghezza minima di cattura delle trote, che in Ticino è abbastanza diversificata a seconda del luogo. «L’età di una trota di 24 cm nella Maggia non è la medesima di una trota di 28 cm nel fiume Ticino», commenta Luechinger. Il pescatore deve quindi verificare la misura minima in funzione del tratto di fiume in cui pesca. La seconda regola importante riguarda il rispetto del numero delle catture giornaliere, fissato a un massimo di 10 trote. Poi, da ultimo, ci sono i periodi di protezione. «La pesca nei fiumi inizia il 15 marzo e finisce la prima domenica di ottobre. Al di fuori di questo periodo non è consentita», conclude Luechinger che ricorda di verificare - lo si può fare sul sito della FTAP - che il tratto di fiume non sia protetto.

Le regole del fiume
La regola più importante riguarda la lunghezza minima di cattura delle trote, che in Ticino è abbastanza diversificata a seconda del luogo. «L’età di una trota di 24 cm nella Maggia non è la medesima di una trota di 28 cm nel fiume Ticino», commenta Luechiger. Il pescatore deve quindi verificare la misura minima in funzione del tratto di fiume in cui pesca. La seconda regola importante riguarda il rispetto del numero delle catture giornaliere, fissato a un massino di 10 trote. Poi, da ultimo, ci sono i periodi di protezione. «La pesca nei fiumi inizia il 15 marzo e finisce la prima domenica di ottobre. Al di fuori di questo periodo non è consentita», conclude Luechinger che ricorda di verificare - lo si può fare sul sito della FTAP - che il tratto di fiume non sia protetto.
