La rotta di Aero Locarno punta su Lodrino e Lugano

Dando un’occhiata alle immagini che hanno fatto il giro di social e web la scorsa settimana, l’impressione potrebbe essere quella di un’attività messa in ginocchio dagli eventi. Ma, in realtà, la furia del maltempo che si è abbattuto su parte dell’aeroporto cantonale di Locarno-Magadino ha toccato un’azienda in piena espansione, con grandi prospettive di sviluppo e pronta a riavviare senza indugi anche il settore più danneggiato. Il violento temporale del 13 luglio, insomma, non ha tarpato le ali di Aero Locarno, i cui orizzonti si stanno invece allargando sempre più. La rotta della scuola di volo basata allo scalo cantonale (e, oggi, pure servizio di manutenzione per velivoli propri e di terzi) punta infatti anche su Lodrino, oltre a contemplare la possibilità di potenziare l’attività già in corso ad Agno. Nel frattempo la flotta è stata rinnovata ed è quadruplicata.
Nuovi velivoli per 1,5 milioni
Per dare un’idea dell’espansione della società (passata di mano tre anni fa) basta dare un’occhiata agli investimenti più recenti. Dell’acquisizione dell’hangar 4 (per 1,6 milioni di franchi) già abbiamo riferito la scorsa settimana, raccontando del devastante temporale (vedi CdT del 14 luglio). Sulla pista dello scalo fanno però bella mostra di sé anche sei «bellezze» argentate: i velivoli da poco acquisiti dalla scuola, la cui flotta è dunque oggi composta da 12 aerei (nel 2018 erano solo tre). «Siamo molto soddisfatti dell’acquisto – afferma Stefano Buratti, comproprietario della Aero Locarno SA –. I nuovi mezzi, di fabbricazione belga e costati 250 mila franchi l’uno, hanno ottime prestazioni, strumentazione all’avanguardia, consumano la metà rispetto a quelli precedenti e sono anche molto meno rumorosi». Aerei ideali, insomma, per gli allievi di quello che si sta trasformando in un vero e proprio centro di competenza per la formazione in aeronautica. E non solo a livello locale. Dell’attuale decina di allievi, infatti, due sono ticinesi, quattro italiani e gli altri provengono dal resto dell’Europa. «E questo – aggiunge il socio di maggioranza dell’azienda – anche grazie a diverse importanti partnership internazionali che siamo riusciti a concludere». Un’evoluzione che proseguirà anche in futuro (sono già una trentina gli allievi iscritti al prossimo corso integrato) e che rende necessario, in parallelo, uno sviluppo dell’attività in ambito di spazi e di logistica. «Stiamo lavorando anche in quella direzione – prosegue il nostro interlocutore –. Nel discorso si inserisce ovviamente il recente potenziamento della flotta. Ma ora il nostro obiettivo è anche quello di allargare il numero di scali su cui operiamo. Fatto salvo che Locarno-Magadino rimarrà il nostro ‘centro nevralgico’, dal gennaio dell’anno prossimo decolleremo anche da Lodrino».
Accordo con Riviera Airport
«Abbiamo infatti avviato una collaborazione con Riviera Airport – aggiunge – visto che a partire da inizio 2022 l’altro aerodromo sopracenerino si riaprirà ai privati». A Lugano-Agno Aero Locarno opera già da tempo. «Attualmente – chiarisce Buratti – versiamo tasse di atterraggio per circa 60 mila franchi annui». Ma la crescita costante del numero di allievi permetterebbe di incrementare di parecchio l’attività. «Proprio per questo – prosegue il nostro interlocutore – abbiamo di recente avviato trattative in tal senso».
Il nodo dei movimenti
I primi esiti non sono però del tutto incoraggianti. In una lettera firmata dal sindaco di Lugano Marco Borradori, infatti, i vertici dello scalo sopracenerino si sono detti favorevoli ad un incremento della presenza della scuola di volo sopracenerina, consigliando però di limitare a 50 i movimenti giornalieri. «Una cifra – chiarisce il socio di maggioranza dell’azienda – che è inferiore alle nostre esigenze, le quali si aggirano sui 150 movimenti giornalieri, con possibili ulteriori sviluppi futuri fino a 300». In realtà per Agno non esiste (contrariamente a quanto avviene per Magadino) un regolamento che determini il numero massimo consentito di movimenti giornalieri. «Per cui – conclude Buratti – prendiamo atto di quello che, di fatto, è un suggerimento e vedremo come strutturare di conseguenza la nostra attività presso lo scalo sottocenerino».
Infine si continua a lavorare di concerto con il Cantone per dare il via alla progettazione del cosiddetto hangar 0, che – oltre a sostituire l’aviorimessa 1, fortemente danneggiata dal recente maltempo – ospiterà gli uffici dell’azienda, il simulatore di volo attualmente a Mendrisio e camere per gli allievi, in aggiunta a quelle già in dotazione all’ex albergo Elvetico di Locarno, diventato , di fatto, il campus della scuola.
Il futuro si tinge di verde
Il futuro di Aero Locarno è anche tinto di verde. Nell’hangar 4 è infatti già da qualche tempo rimessato il primo velivolo elettrico dello scalo. Si tratta di un Velis Elctro, il cui arrivo è frutto di una campagna a livello nazionale che – grazie al sostegno della Confederazione – ha portato l’azienda produttrice ad accordi particolarmente vantaggiosi con numerose scuole di volo svizzere. L’autonomia dell’aereo è di 45 minuti di volo, cui se ne aggiungono 15 per i casi di emergenza. Nella stessa direzione si indirizza anche l’ultima iniziativa di Aero Locarno, che ha da poco inoltrato la richiesta per poter installare un impianto di pannelli fotovoltaici sul tetto dello stesso hangar 4.