La scuola di via Varesi cerca la sua normalità

Finita sotto i riflettori suo malgrado, la scuola media di via Varesi a Locarno ha reagito all’istante, dopo il trambusto creato dal festino notturno, finito su Instagram, cui ha preso parte anche un docente dell’istituto. Quanto accaduto è di certo sconcertante e si è aggiunto, come se non bastasse, a una già non semplice situazione legata in generale alla gestione – da parte della direzione, dei docenti, ma anche degli stessi allievi – di un anno scolastico contraddistinto dalla pandemia e dalle misure che quotidianamente vanno applicate per contrastare la diffusione del coronavirus.
Se n’è parlato in classe
Così, la scuola media già sabato ha aperto le sue porte per sostenere genitori, allievi e non da ultimo i docenti, rispondendo nel contempo alle loro domande. Un incontro che si è rivelato particolarmente arricchente. «Gli allievi hanno dimostrato grandissima maturità e sensibilità», sottolinea il direttore della sede scolastica Benno Blättler, orgoglioso di come hanno reagito i suoi studenti. «Mentre dai genitori ci sono giunte moltissime attestazioni di solidarietà nei confronti della scuola in generale, della nostra sede e anche del nostro corpo docenti».
A questo incontro, tenutosi già nel weekend per affrontare subito la spinosa questione, ieri mattina è seguito un «debriefing» con tutti gli allievi. Gli alunni, con i loro docenti di classe, durante le prime ore di scuola hanno affrontato quanto accaduto. Un momento, alla presenza anche dei docenti di sostegno, in cui i ragazzi hanno potuto porre tutte le domande che ritenevano opportune. «E noi abbiamo cercato di rispondere nel modo più compiuto possibile. Poi è chiaro che alcuni quesiti non hanno ancora una risposta», spiega ancora Blättler. Naturalmente, come in realtà già fatto in passato, si è anche affrontato il tema dei social network e della loro «pericolosità» se non utilizzati nel modo corretto. «In questi giorni abbiamo davvero potuto percepire solidarietà e vicinanza alla scuola», ribadisce in conclusione il direttore. «Dagli studenti e dai genitori in primis, ma anche da ex allievi o ex docenti. Ora dobbiamo però metterci questa storia alle spalle e tornare alla normalità per il bene degli allievi». Allievi che, in questo contesto, non hanno nulla a che fare con quanto accaduto e che, dunque, meritano di poter tornare a studiare il più tranquillamente possibile.
Sempre sospeso
Intanto il docente, che avrebbe aperto le porte della scuola al gruppetto, del quale faceva parte anche il personaggio di Instagram Davide Lacerenza, è stato sospeso. E rimane in questa condizione, come confermato dalla direttrice della Sezione dell’insegnamento medio, Tiziana Zaninelli. Per sostituirlo si sta facendo capo a due supplenti fidati, già conosciuti all’interno dell’istituto. Esperite le procedure di polizia – per le varie infrazioni commesse durante la notte brava – seguirà quella amministrativa. Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e della sport sentirà in audizione il 40.enne. E poi dovrà decidere cosa fare della sua carriera professionale. Certo è che il caso ha già interessato la politica. E il gruppo PLR in Gran Consiglio, con un’interpellanza di Michela Ris, ha chiesto senza mezzi termini il licenziamento dell’insegnante.