La «spia» di Arzo con l’ufficio segreto che salvò centinaia di partigiani

Arzo gli dedica una piazza perché lui abitava proprio lì, nell’ora quartiere mendrisiense. Guido Bustelli (1905-1992) è stato un agente segreto dell’esercito svizzero durante la Seconda guerra mondiale, attivo lungo in confine sud (c’è chi l’ha soprannominato la «spia» svizzera).
Nel 1940 fu incaricato di creare l’ufficio Bureau Lugano per la raccolta di informazioni sulla situazione politica e militare in Italia. Informazioni che poi trasmetteva al Servizio Informazioni dell’esercito. L’ufficio era segreto, era infatti nascosto negli archivi di un’agenzia assicurativa. Negli anni Bustelli costruì una rete di informatori fidati che arrivò a contare fino a 300 persone circa: militi inseriti nella vita civile, viaggiatori in transito, contadini che oltrepassavano il confine di nascosto e poi, dopo il 1943, partigiani ed esponenti dei Comitati di liberazione italiani. Con loro costruì dei rapporti privilegiati strinse una sorta di accordo: i ribelli gli fornivano le informazioni che mandavano anche agli Alleati e lui, in cambio, creava la possibilità a partigiani perseguitati dai nazifascisti di entrare in Svizzera. Grazie al suo impegno furono salvati centinaia di partigiani.
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