Fusione

La storia attende la Valle Verzasca

Dopo l’annullamento dovuto al lockdown gli abitanti della zona periferica sono chiamati alle urne per eleggere il Municipio ed il Consiglio comunale e dare finalmente vita al Comune aggregato – Il nuovo ente locale conterà 900 abitanti e un territorio molto vasto che misura 290 chilometri quadrati
Corippo, il villaggio più piccolo della Svizzera, sarà accorpato al Comune unico di Verzasca. © CdT/Archivio
Mauro Giacometti
01.10.2020 20:37

Il Comune di Verzasca in questo periodo doveva già girare a pieno regime, ma la COVID-19 ha bloccato anche la tanto attesa aggregazione in valle, facendo slittare i tempi della nascita del nuovo polo periferico che conterà circa 900 abitanti su un territorio peraltro molto vasto che supera i 290 chilometri quadrati. Fatto sta che il prossimo 18 ottobre ci si riprova – sperando che finalmente l’appuntamento con la storia possa andare in porto – e sarà battaglia vera per eleggere l’amministrazione locale che sortirà dall’aggregazione di Brione Verzasca, Corippo (il villaggio più piccolo della Svizzera, attualmente affidato ad un gerente), Frasco, Sonogno e Vogorno con i territori di valle di Cugnasco-Gerra e Lavertezzo.

In 12 per 5 poltrone
Sono dodici i candidati in lizza per le cinque poltrone dell’Esecutivo. In ordine di scheda elettorale, sulla prima lista, denominata Acquaverde, si propongono Primo Fratessa, Sergio Madörin, Renato Patà (attuale sindaco di Sonogno), Isabelle Piazza e Nicola Pinana. Corrono invece per Gruppo Verzasca 2020 Igor Canepa (consigliere comunale PLR a Vogorno) e Jonathan Scolari. Infine, sulla lista Unione Verzaschese, ecco Ivo Bordoli (sindaco di Vogorno), Pierangelo Mocettini, Claudio Scettrini, Laio Pelossi e Franco Lanini. Per i 20 scranni in seno al Consiglio comunale, invece, si sfideranno 38 pretendenti sulle tre liste sopracitate: Acquaverde (9 candidati), Gruppo Verzasca 2020 (9) e Unione Verzaschese (20).

La mano del Cantone
Il Cantone dà una sostanziosa mano alla fusione. Complessivamente le misure di accompagnamento all’aggregazione verzaschese proposte dal Governo e accettate dal Gran Consiglio ammontano a oltre 18 milioni di franchi, compresi gli indennizzi per i beni dei territori in valle dei Comuni di Cugnasco-Gerra e Lavertezzo che passeranno sotto l’egida della nuova amministrazione locale. Un Comune che avrà la sua sede a Vogorno – dove sarà ubicato anche l’ufficio tecnico – ma con sportelli delocalizzati negli altri villaggi, secondo consolidata prassi per le regioni periferiche già aggregate. Aiuti finanziari e risanamento dei debiti accumulati dagli ex Comuni che, oltretutto, garantiranno una situazione di partenza consolidata e sostenibile per il rilancio del comprensorio.

Il moltiplicatore di partenza è stato fissato al 95%, la gestione corrente prevede un attivo di circa 140 mila franchi l’anno e la costituzione di un capitale proprio iniziale di un milione di franchi che permetterà ai 900 abitanti verzaschesi di avere un debito pro-capite perfettamente in linea con la media cantonale (circa 2.000 franchi).

I piani per il futuro
Il rilancio economico e turistico ha già delle basi contenute nel «Masterplan Verzasca 2030» promosso dall’Associazione dei Comuni della valle e dalla Fondazione Verzasca. Un documento programmatico che concepisce tre obiettivi principali: vivere e lavorare in valle, invertendo la tendenza allo spopolamento rafforzando i servizi di base, le infrastrutture e creando posti di lavoro; salvaguardia del territorio, con un contesto paesaggistico di qualità complementare alle zone urbane dove la qualità di vita dipende anche dalla tranquillità e dal contatto con la natura; infine, ma non per ultimo, il rilancio del turismo sostenibile, aumentando il numero di pernottamenti integrandolo però in progetti turistici rispettosi dell’ambiente vallerano e della cultura locale.

Tra le priorità degli investimenti che il Comune unito dovrà affrontare vi è quella della realizzazione di un Centro scolastico a Brione e dell’adiacente campeggio alpino per famiglie. Sempre a Brione il «Masterplan» indica la creazione di un polo commerciale che faccia da riferimento all’alta valle, mentre per gli anziani, che sono il 40% della popolazione, si sta già lavorando per la realizzazione di un Centro diurno riservato alla terza età.

Un’unione laboriosa
Il progetto di Comune unico della Verzasca, ricordiamo infine, era già stato sottoposto in consultazione popolare una prima volta nell’aprile del 2013, ottenendo circa il 70% dei favori, ma trovando anche l’opposizione di Lavertezzo (contrario alla separazione del proprio territorio), che la spuntò poi di fronte al Tribunale federale in virtù del fatto che nell’allora disciplina cantonale sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni mancasse una base legale che permettesse lo smembramento coatto di parti di territorio da un paese. Legge in seguito modificata, permettendo così di riattivare il processo aggregativo della Verzasca salutato da un plebiscito di sì (84%) in sede di votazione consultiva nel giugno del 2018.