La Stranociada pensa in grande, sognando il corteo sul Verbano

Malgrado l’annullamento anche dell’edizione 2022, a causa della pandemia, non si può certo dire che gli organizzatori del carnevale di Locarno si lascino scoraggiare. Anzi, il comitato di Locarnaval, che si occupa appunto della Stranociada, pensano in grande. O, per rubare le parole al presidente Lorenzo Manfredi, «al colpaccio» che realizzerebbe «un sogno nel cassetto»: quello di riportare a Locarno – sul lungolago e in largo Zorzi – un vero e proprio corteo con i carri. Un’idea che da qualche anno è stato rispolverata, affiancandola al recupero della Festa dei fiori, ma che – forse anche a causa della pandemia che ha quantomeno rallentato molte iniziative – rimane ancora sulla carta. «Che sia dunque il carnevale a riportare un corteo in città», si chiede dunque Manfredi.
Il desiderio nel cassetto
Per realizzare il sogno, però, il presidente non nasconde la necessità di disporre di una certa solidità finanziaria. Perché un corteo è certamente affascinante e coinvolgente, ma da solo genera più spese che introiti. «Se il nostro evento marcerà sul posto, con una sola serata per altro in concomitanza con il Rabadan, non avrà un futuro», spiega a proposito il nostro interlocutore, contattato a margine della recente assemblea di Locarnaval. Al contrario dei possibili introiti, i costi organizzativi, in aumento negli anni, non variano infatti di molto per una o due serate. La concomitanza con il Rabadan, inoltre, ha portato a una lenta, ma costante, erosione delle entrate in Città Vecchia. «Il nostro scopo, evidentemente, non è quello di registrare grandi utili. Ma un più di agio sul fronte finanziario ci permetterebbe appunto di realizzare i nostri sogni», ribadisce Manfredi.
Così l’idea, a partire dal 2023, è quella di prolungare l’evento su due serate, anticipandolo di una o due settimane. E di portare la risottata, come per il momento previsto per il 2022 (unico appuntamento carnascialesco rimasto in programma appunto a causa della pandemia), alla domenica in piazza Grande. Infine, per alleggerire l’infrastruttura di piazza Sant’Antonio, si è anche deciso rinunciare alla cucina serale/notturna. Tutte idee, che il comitato è determinato a portare avanti, accolte positivamente durante l’assemblea.
Cambio generazionale
Assemblea che ha segnato anche alcuni avvicendamenti proprio in comitato, in una sorta di naturale cambio generazionale. Lasciano la carica, dunque, Maurizio Terribilini, Mauro Trapletti e Plinio Luconi, che sono stati omaggiati per il lavoro e l’impegno profusi negli anni. Il comitato ora è composto, oltre che dal presidente Lorenzo Manfredi, dal suo vice Luigi Bazzi, dal cassiere Aleksandar Bauk e dai membri Elisa Bazzi, Roberto Grizzi, Elisa Iuva, Emilio Pozzi e Flavio Sassi. Il comitato, naturalmente, si avvale anche di fidati collaboratori esterni che sostengono e aiutano nei preparativi e nello svolgimento del carnevale.
La retrospettiva
L’assemblea, però, è stata anche il momento per stilare un bilancio dell’edizione 2020, l’ultima andata in scena. Buono il test effettuato, a beneficio dell’ambiente, con i bicchieri riutilizzabili. La pandemia, però, imporrà per il futuro di scovare una soluzione, che seppur analoga andrà adeguata alla nuove disposizioni in fatto di igiene.
Se l’edizione 2020 della Stranociada ha potuto andare in scena, così non è stato per i carnevali ambrosiani. Il carnevale locarnese ha quindi deciso di devolvere 2.000 franchi a sostegno di quest’ultimi, bloccati appunto dal coronavirus. Nel 2021, come noto, niente coriandoli. Non si è però rinunciato a una piccola azione benefica: la corte di Re Pardo II ha consegnato al centro San Carlo e all’istituto Casa Martini gli ingredienti per il risotto, che è poi stato preparato dalle rispettive cucine.
Le ricadute locali
Infine, durante l’assemblea il cassiere ha evidenziato finanze sane, sebbene il buon successo dell’ultima edizione, favorita dal bel tempo, abbia unicamente permesso di chiudere l’esercizio in pareggio. Ciononostante viene fatto rimarcare che gran parte delle spese siano elargite a favore di commerci locali, generando globalmente un indotto di circa 130.000 franchi.