La successione, meglio pensarci per tempo

Non esiste il momento giusto per pianificare il passaggio del proprio patrimonio, ma è preferibile presto che tardi - Evitare di farlo ci fa correre dei rischi: gli eventuali litigi tra gli eredi e le dispute legali sono sgradevoli e costano caro
Red. Online
05.09.2017 08:50

Se la nostra vita è caratterizzata da alcune certezze, è facile quanto meno individuarne due: l'invecchiamento e la morte. Quasi tutti però preferiscono evitare di confrontarsi con queste tematiche, che ne richiamano un'altra: la successione. L'atteggiamento è comprensibile, ma fondamentalmente sbagliato, perché comporta il rischio di perdite economiche, di creare complicazioni a chi continuerà a vivere dopo la nostra dipartita, persino di essere causa di litigi e dissapori tra i nostri eredi. Se è vero che non esiste il momento «giusto» per pianificare la trasmissione del proprio patrimonio, è altrettanto vero che rimandare le nostre scelte nel tentativo di non doverci confrontare con la realtà non ci permetterà di fermare il tempo. Che fare dunque? Meglio prendere atto della fugacità della nostra esistenza e dare la giusta importanza alle pratiche necessarie per sistemare le cose all'insegna del motto «meglio troppo presto che troppo tardi». Un'eventuale disputa per l'eredità non solo è qualcosa di sgradevole, ma se finisce per coinvolgere avvocati e tribunali può costare cara.

La storia di Giovanni in questo senso è esemplare. Coniugato, padre di tre figli, alla soglia degli ottant'anni ha deciso, come dice lui, di «sistemare le cose». «Ho discusso a lungo con mia moglie, di qualche anno più giovane di me, e ci siamo accordati di lasciare il nostro patrimonio ai figli. Viviamo di pensione e della rendita AVS, abbiamo una casetta di proprietà, un po' di terreno e qualche franco in banca. Ci siamo assicurati il diritto di abitazione vita natural durante, abbiamo deciso di tenere i risparmi perché abbiamo pensato di poterne avere bisogno in futuro se dovessimo ricorrere ai servizi della casa per persone anziane, ma la proprietà immobiliare è stata donata ai figli. Ne abbiamo parlato con loro, è stato trovato un accordo anche sulla ripartizione delle spese e delle tasse. Ora sono una persona felice e serena. So che dopo la mia morte non ci sarà nessun litigio».

Per esaminare questo tema, che riprenderemo fra sette giorni con un altro approfondimento, abbiamo rivolto alcune domande all'avv. Giorgio Falconi, responsabile Wealth Planning UBS Ticino e a Daniele Van Huffel, responsabile High Net Worth UBS Wealth Management Swiss Clients Ticino.

Maggiori informazioni su: https://www.ubs.com/microsites/familybanking/it.html

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