«La tassa? Abbiamo fatto di tutto per non alzarla»

Nell’ambito di un generale rincaro delle tasse sociali delle squadre e raggruppamenti di calcio per bambini e ragazzi - ne abbiamo scritto recentemente - nessun caso è stato eclatante quanto quello del RAM (Raggruppamento Allievi Malcantone) che ha alzato le quote in media di duecento franchi informando gli interessati in una lettera consegnata ad agosto inoltrato. Tanto che un gruppo di genitori aveva chiesto con insistenza un incontro con il comitato, avvenuto venerdì scorso. Ne è emerso che le tasse non verranno riviste, e alcuni genitori hanno espresso insoddisfazione riguardo alle risposte fornite dalla società.
«Siamo in buona fede»
Nel nostro precedente articolo, Michele Ott, presidente del RAM, non aveva voluto rilasciare dichiarazioni prima dell’incontro. «Mi scuso per questo, ma prima volevo chiarire con i genitori. Sono presidente e anche papà di due ragazzi che giocano nel RAM: se non fosse stato strettamente necessario, non mi sarei alzato la tassa. Come tutti i membri di comitato sono volontario: facciamo tutto a fin di bene e in buona fede».
Nella riunione di venerdì, continua il nostro interlocutore, «ci siamo messi a nudo e abbiamo ammesso di aver fatto degli errori, ad esempio nella comunicazione. Non siamo dei professionisti, ma vogliamo il bene dei ragazzi. Abbiamo anche spiegato perché abbiamo alzato la tassa sociale: con quella precedente non era possibile coprire i costi, e la società doveva metterci troppo. È stata discussa molto animatamente questa opzione. E abbiamo fatto di tutto per non alzare la quota». E le differenze con le tariffe di altri raggruppamenti? «Come avete scritto, è difficile fare paragoni: dipende da diversi elementi. Noi vogliamo dare un servizio di qualità e avere gente formata e di valore. Senza dimenticare la valenza sociale che hanno il nostro e tutti i raggruppamenti. Da quest’anno, fra l’altro, accogliamo un gruppo di ragazze che prima facevano parte del Lugano, e che ora giocano con delle pari grado in Svizzera interna. Siamo orgogliosissimi di aver portato avanti questa cosa».
Disappunto ribadito
Le spiegazioni non hanno tuttavia convinto tutti i genitori presenti all’incontro, tant’è che alcuni di loro ci hanno contattato – chiedendo di restare anonimi – per ribadire il loro disappunto riguardo alla situazione e alla sua gestione da parte del comitato. In particolare sulla comunicazione, a loro dire tardiva, dell’aumento della tassa, benché la decisione in tal senso sarebbe stata presa già diverse settimane prima. Né tutti sono rimasti soddisfatti delle spiegazioni finanziarie fornite dal comitato, ritenendole poco giustificate. E durante l’incontro, come ci ha raccontato più di un partecipante, sarebbe stata accolto con fastidio il tentativo di alcuni di fotografare i dati contabili proiettati sul monitor.