La terza corsia «tira dritto»? Tanti dubbi ma pure resilienza

Scetticismo, perplessità, ma non solo. Le conclusioni a cui è giunto il politecnico di Zurigo in merito al progetto per il potenziamento dell’autostrada tra Lugano e Mendrisio (PoLuMe) nella nostra regione stanno suscitando sentimenti ambivalenti. A dominare sono quelli riportati nella frase di apertura. Sì, perché la perizia del professor Ulrich Weidmann conferma che l’opera è prioritaria e che deve essere realizzata entro 20 anni: «Questo progetto, combinato con la strada cantonale e il traffico lento, aumenta la capacità, riorganizza il tracciato di autostrada e strada cantonale, consente di migliorare il traffico lento e supporta la manutenzione degli impianti esistenti», si legge nello studio.
Nel Mendrisiotto e Basso Ceresio però la creazione di una terza corsia dinamica in autostrada (vale a dire PoLuMe) non ha mai convinto totalmente dividendo le reazioni tra chi la osteggia su tutta la linea e che invoca misure compensatorie per controbilanciarne l’impatto. A battersi contro l’opera in questi anni sono stati in particolare il Comitato «No alla terza corsia tra Lugano e Mendrisio» e i Cittadini per il territorio, così come vari gruppi ambientalisti (ma anche diversi Municipi si sono dichiarati contrari). Da loro abbiamo quindi raccolto qualche prima reazione. Iniziando da Ivo Durisch, dei Cittadini per il territorio, che però è anche granconsigliere PS e che ha prontamente inoltrato un’interrogazione al Consiglio di Stato e che è pervaso dalla contrarietà. Il testo – spiega – rispecchia le perplessità, i timori e gli umori dei Cittadini per il territorio. «Invece di puntare su soluzioni sostenibili, car pooling, bus aziendali, trasporto merci su rotaia, le autorità continuano a investire sulla gomma – scrive Durisch –. Ancora una volta, la risposta della politica, appoggiata persino dal Politecnico federale di Zurigo, va nella direzione opposta. Nuovi potenziamenti stradali, nuove corsie, nuove spese per l’asfalto. Purtroppo, per l’asfalto i soldi si trovano sempre, forse anche troppi». La conclusione drastica? «È ora di cambiare strada, davvero». Al Governo Durisch chiede «di chiarire quale sarà la sua posizione ufficiale in occasione della prossima consultazione federale» e se intenda «finalmente farsi promotore, presso la Confederazione, di una politica alternativa che privilegi il trasporto ferroviario, il rilancio della RoLa (Autostrada Viaggiante, ndr), la riattivazione dei terminal merci e la mobilità aziendale per i lavoratori frontalieri».
Il territorio e la qualità di vita
La perplessità è invece il primo sentimento che esprime Jgor Zocchetti, del comitato «No alla terza corsia tra Lugano e Mendrisio» ma anche sindaco di Val Mara, che parla a titolo personale: «Quello del Politecnico è uno studio ingegneristico che non approfondisce minimamente l’impatto del potenziamento autostradale sul territorio. Nella nostra regione il territorio è limitato, se si decide di potenziare l’autostrada occorre trovare una soluzione che preservi la qualità di vita. Se si decide di proseguire con PoLuMe bisogna fare questo tipo di ragionamento, anche alla luce della petizione in corso per l’interramento dell’autostrada e della volontà popolare espressa al voto lo scorso novembre. Gli abitanti di Val Mara ad esempio si aspettano la galleria di circonvallazione. Il problema del traffico c’è, è un dato di fatto, ma allora occorre trovare una soluzione che accontenti tutti. Bisogna ridare dignità al territorio».
«Una sfida»
Spettatrice molto interessata è anche la Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio. La perizia dell’ETH approderà presto anche sul suo tavolo, e la CRTM affronterà il tema parallelamente all’esclusione dalle priorità del completamento di AlpTransit. Il neo presidente Elia Brusadelli non nega però qualche considerazione a caldo, fornendo un approccio resiliente: «Per PoLuMe la grande sfida è arrivare a sviluppare un progetto che sia conforme a quello che vuole e di cui ha bisogno il Mendrisiotto. Mi auguro che questa possa essere l’occasione per formulare delle richieste in termini di misure compensatorie, di coperture stradali, di fluidificazione del traffico fuori dall’asse autostradale e di altre soluzioni che portino a un disegno a misura di Distretto. È una delle grandi sfide della CRTM e vogliamo essere un interlocutore attivo, critico ma in senso positivo a difesa degli interessi della regione in questo grande disegno».
