La truffa dei diamanti e la morsa degli usurai

Dall’altare alla polvere. E, per provare a risalire la china, ritrovatosi invischiato nel mondo della criminalità. È la parabola discendente che ha portato in aula, davanti alla Corte delle assise criminali, un 38.enne consulente finanziario italiano del Milanese accusato di aver preso parte a svariate truffe. La più eclatante delle quali, e che ha portato al suo arresto, è quella tentata nell’ottobre del 2022 a Lugano.
Sventata in extremis
Dopo alcuni raggiri, alcuni andati a buon segno, altri meno, l'imputato – insieme a un correo 24.enne che verrà processato lunedì – avvicina a Milano un commerciante di automobili di lusso, fingendosi interessato all’acquisto di due vetture. Secondo quanto affermato dallo stesso imprenditore in un’intervista a Ticinonews, una Lamborghini Sian e una Ferrari Enzo. Un’esca, in realtà, per convincerlo ad abboccare alla vera truffa. Ossia ottenere diamanti per un valore di oltre un milione di franchi pagandoli con denaro in gran parte falso. Insomma, quella che in gergo viene chiamata truffa «rip-deal».
I due truffatori gli chiedono aiuto per portare a termine l'acquisto e l’imprenditore, ignaro, contatta un’azienda luganese del settore. Il 10 ottobre 2022 le parti si danno appuntamento a Lugano per completare la compravendita. I due correi si presentano dapprima dal commerciante per mostragli i soldi e, in seguito, i tre si recano nella sede della società attiva nel commercio di pietre preziose. Ed è qui che le cose iniziano a complicarsi. Già, perché il titolare vuole controllare personalmente la somma. Il 38.enne e il 24.enne decidono a quel punto di rientrare in Italia: sono convinti che l’altra parte ha mangiato la foglia. Secondo quanto affermato dal commerciante di auto di lusso nell’intervista, i due truffatori tentano di costringerlo a effettuare lo scambio nell’albergo dove alloggiano. Lui però non ci casca e allerta la Polizia, che interviene sul posto e sequestra un cumulo di banconote da 200 euro per almeno 1,86 milioni di franchi, rivelatesi praticamente tutte false, e una macchinetta contasoldi. «Da diversi mesi ho messo la mia vita e la mia attività a disposizione di qualcuno che voleva solamente la mia rovina», racconta poi il malcapitato commerciante di automobili all’emittente di Melide.
Criptovalute in cambio di denaro finto
Al 38.enne, accusato di truffa per mestiere e reo confesso, il procuratore pubblico Pablo Fäh contesta altri sei episodi truffaldini, con i raggiri che sono andati in proto in due casi. A fine giugno 2022 riesce a farsi consegnare, insieme ad un complice, due orologi di lusso da 51 mila franchi e 12 mila euro in contanti in cambio di franchi svizzeri falsi. Il suo tornaconto: 3.500 franchi. A metà settembre si incontra con il 24.enne e la vittima, una donna asiatica, millantando di voler acquistare criptovalute per 100 mila euro. La donna ne trasferisce una prima tranche da 50 mila euro e i due truffatori si dileguano non appena la vittima si reca nella sua automobile a controllare il denaro. Il raggiro avrebbe dovuto fruttare loro 5 mila euro ciascuno.
Gli usurai
Interrogato dal presidente della Corte, il giudice Marco Villa, il 38.enne difeso dall’avvocato Pascal Cattaneo ha affermato che la sua parabola discendente è iniziata tre anni fa, con un investimento andato male. «Ho chiesto un prestito a degli usurai albanesi, con un tasso del 10% ogni mese. Visto che ero disperato, una persona mi ha proposto di collaborare con lui». L’uomo, che sta già espiando anticipatamente la pena, inizia così a prender parte ai raggiri. «Ci ha messo tanto tempo per capire di aver sbagliato», ha affermato Villa, il quale non è apparso molto convinto dalla versione del 38.enne. «Con il suo curriculum avrebbe dovuto rendersi conto subito che qualcosa non andava».
Dopo il breve interrogatorio, il giudice ha infine omologato la richiesta di pena del procuratore pubblico (il processo si è svolto con la formula del rito abbreviato, ndr) e condannato l'imputato a 30 mesi di carcere (22 dei quali sospesi per tre anni) e all’espulsione per sette anni. Il correo 24.enne, come detto, andrà a processo tra qualche giorno.