La Valle Calanca ha voglia di Parco

CALANCA - Ancora poco più di un mese e sapremo se la Svizzera italiana si doterà del primo parco naturale regionale. Venerdì 15 febbraio le assemblee di Calanca, Rossa e Buseno saranno chiamate ad esprimersi sul progetto di Parco Val Calanca. L’idea di creare un polmone verde è nata dopo il naufragio, nel 2016, del Parc Adula. Il futuro gioiello incontaminato avrà una superficie di poco meno di 108 chilometri quadrati ed interesserà una popolazione di oltre 430 cittadini. Gli abitanti dovranno approvare per alzata di mano l’inoltro ufficiale della candidatura ai preposti uffici cantonali e della Confederazione. L’iter prevede infatti che quest’anno l’Ufficio federale dell’ambiente si pronunci sulla fattibilità dell’iniziativa. Seguirà, in caso di risposta affermativa, l’istituzione vera e propria del parco (indicativamente dal 2020 al 2023) durante la quale verranno realizzati i progetti di sviluppo. L’inaugurazione è prevista nel 2024. Nel frattempo venerdì 11 gennaio alle 19.30 nella sala del Pretorio di Arvigo si terrà una serata informativa. Interverranno i responsabili del dossier Birgit Reutz e Sascha Pizzetti, i quali illustreranno ai presenti la documentazione.
«La Calanca è una valle periferica con pochi abitanti, ma molto ricca di valori naturali e culturali. Con il progetto di parco naturale regionale potrebbe essere sostenuta e valorizzata», si legge nello studio di fattibilità di una quarantina di pagine. Con i suoi 59 metri quadri circa di territorio Rossa vanta più della metà dell’area complessiva. Seguito da Calanca (38) e Buseno (11). Sarebbe il polmone verde regionale più piccolo dei 15 attualmente presenti in Svizzera e con la densità di abitanti più bassa (4 per chilometro quadrato). Fra gli atout del progetto segnaliamo alcune zone golenali lungo il fiume Calancasca, la varietà di piante e di animali (anfibi, farfalle, libellule, cavallette, rettili, pesci ed uccelli), le paludi, le torbiere e i biotopi nonché un ricco patrimonio culturale con chiese, cappelle e vie storiche. «Le sfide principali sono rappresentate dal finanziamento proprio del parco e soprattutto dall’individuazione di progetti sostenibili e realizzabili. Un altro fattore di grande importanza è rappresentato dalla partecipazione e dall’identificazione della popolazione nel parco e nei suoi obiettivi di sviluppo. Un’estensione della superficie, con il coinvolgimento dei Comuni limitrofi, può influire su tutti questi fattori», si scrive nel rapporto.