«L’accordo fiscale non è arenato, il tema è assolutamente attuale»

Lo sviluppo della mobilità transfrontaliera, la tutela dell’ambiente, il rilancio economico turistico della regione dei tre laghi e gli sviluppi legati alla pandemia. Sono questi alcuni dei temi passati in rassegna nel corso dell’incontro della Regio Insubrica tra i rappresentanti del Ticino e dei Consigli Regionali di Lombardia e Piemonte, svoltosi a Mezzana. Per quanto concerne la tutela dell’ambiente sono stati segnalati i progressi della qualità delle acque, in particolare del Lago di Lugano, grazie ai progetti sviluppati nell’ambito del Patto per la Lombardia e di «Acqua Ceresio». È stato tuttavia evidenziato, come riferito dai recenti rapporti di Legambiente, come vi siano ancora alcune criticità sul lato italiano del Ceresio e del Maggiore, che richiedono adeguati interventi delle autorità.
Acque alte e basse
Restando sul Verbano, un altro tema oggetto di discussione è stato quello del livello delle acque. La regolazione del Maggiore, lo ricordiamo, aveva suscitato più di una polemica in Ticino quando, a fine 2018, era arrivato l’annuncio da parte italiana dell’innalzamento a + 1.50 sullo zero di Sesto Calende del livello estivo. Come confermatoci a margine dell’incontro dal presidente della VII Commissione Consiliare del Piemonte Riccardo Lanzo, l’obiettivo è trovare una soluzione di compromesso: «Durante l’incontro si è pensato di istituire un tavolo tecnico che possa trovare un equilibrio tra le varie necessità: quella di balneabilità e navigazione e la tutela del territorio». Passando invece al tema della collaborazione transfrontaliera, il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha affermato che «già prima della pandemia l’obiettivo dell’Ufficio presidenziale era avere un miglior coordinamento anche per quanto riguarda le misure prese a livello nazionale, ma l’auspicio è rimasto inascoltato, tant’è che c’è sempre stato un dislivello tra il Ticino e le misure meno restrittive sul lato italiano». Guardando al post-pandemia, invece, si è discusso anche di rilancio. «Un tema che tocca tutti. Il problema del personale da impiegare nella ristorazione e nell’albergheria riguarda il Ticino, il Piemonte e la Lombardia. Si può dunque lavorare insieme, così come sulle professioni infermieristiche e sociosanitarie, dove ci sono bisogni molto simili». Ad esempio, prosegue Gobbi, con una condivisione sugli aspetti formativi.
Un’intesa da concretizzare
L’incontro è stato l’occasione per un breve accenno sull’accordo fiscale. Un tema, va ribadito, di competenza di Berna e Roma, ma da parte ticinese c’è preoccupazione sui tempi lunghi della politica italiana. «Abbiamo sensibilizzato sull’importanza di portare avanti questo dossier», spiega Gobbi. «Se la collaborazione viaggia sulla sostanza ci vuole anche la forma». Insomma, ritardi non sono più tollerabili, anche perché si tratta di un accordo risalente agli anni Settanta applicato a scenari completamente diversi. Da noi interpellata, la vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Francesca Brianza smorza le polemiche: «Abbiamo avuto un anno e mezzo di grosse difficoltà in cui tutti gli sforzi sono stati destinati a contrastare la pandemia. Non direi che l’accordo fiscale è arenato. L’anno scorso c’è stato un nuovo slancio da parte dei presidenti delle Regioni quindi si tratta di una problematica assolutamente d’attualità».