Processo

L'accusa chiede la carcerazione, l'imputato sparisce: parte la caccia all'uomo

Colpo di scena durante il primo giorno del processo che vede sul banco degli imputati quattro persone per reati finanziari – Una di esse è scappata dopo che l'accusa ha chiesto la carcerazione di sicurezza
Stefano Lippmann
15.11.2022 18:04

Si è chiuso con un vero e proprio colpo di scena il primo giorno di processo a carico di quattro imputati accusati, a vario titolo, di cattiva gestione e appropriazione indebita aggravata. Il primo giorno di un processo – che si sta svolgendo nell’aula del Tribunale penale cantonale di Mendrisio – per reati finanziari, avvenuti dal 2011 al 2013, che è finito con una vera e propria caccia all’uomo. Già, perché dopo aver ascoltato la requisitoria del procuratore pubblico Daniele Galliano, uno degli imputati – un 57.enne italiano domiciliato a Novazzano, ma per sua stessa ammissione residente in Italia – ha deciso di non ripresentarsi in aula dopo la pausa. Una decisione impulsiva sorta a seguito di una richiesta del procuratore pubblico: un’istanza di carcerazione di sicurezza. In sostanza, l’accusa ha chiesto che l’uomo fosse trattenuto in carcere in attesa della sentenza della Corte. Anche perché, secondo Galliano, c’era «un forte pericolo di fuga». Ed è anche per questo che, durante la requisitoria del procuratore, nel palazzo sono comparsi numerosi agenti di polizia.

L’uomo, nei confronti del quale sono stati chiesti 4 anni di carcere, si è però dato alla macchia. Il difensore del 57.enne, Romeo Mazzoleni, alla ripresa del procedimento ha spiegato che «non è stato possibile trattenerlo. Era sotto shock, voleva tornare a casa dalle figlie». Ne è seguita un’altra pausa durante la quale si sono susseguiti diversi conciliaboli tra i difensori, tra l’accusa e la polizia e, infine, il giudice Siro Quadri ha sentenziato: «L’imputato ha concretizzato la volontà di sottrarsi al procedimento». Per questo motivo «è formalmente in stato di fermo».

Il procedimento riprenderà domattina alle 9.