Locarno

L’acqua del lago per scaldare la Città

Con il progetto Verbano 2030 la rete termica si espande al quartiere Rusca-Saleggi – La centrale, operativa dal 2024, si situerà nella zona del Lido – Investimento di 14 milioni
I primi passi, mossi con la centrale della Morettina negli anni ‘90. © CdT/Archivio
Luca Pelloni
26.10.2021 16:01

Sfruttare il Lago Maggiore per scaldare le case, nonché l’acqua sanitaria. È quanto si prefigge il progetto presentato dalla Calore SA, una compartecipata di SES e AET, e denominato Verbano 2030. «Verbano perché, appunto, sfrutteremo l’acqua del lago. E 2030, poiché l’auspicio è quello di iniziare con il quartiere Rusca-Saleggi, ma in futuro di espandere la rete ad altre zone di Locarno e anche ad altri comuni», ha spiegato il direttore della Calore SA, Vinicio Curti. «Il primo progetto di teleriscaldamento in città risale agli anni ‘90, con la centrale della Morettina, che ancora oggi serve diversi edifici pubblici e privati della Peschiera», ha aggiunto il direttore della SES, Daniele Lotti. «In questo campo, in generale, il Ticino è rimasto però un po’ indietro. E oggi sta cercando di recuperare». Il progetto Verbano 2030, dunque, si iscrive appieno nella nuova politica energetica, che entro il 2050 intende azzerare le emissioni di gas serra derivanti dal parco immobiliare elvetico. «Oggi più del 60% del calore, in Svizzera, è ottenuto affidandosi a combustibili fossili. E un quarto della CO2 prodotta è assoggettabile agli edifici», ha ancora rimarcato Curti. Mentre il teleriscaldamento, così come concepito nel progetto Verbano 2030, è un sistema basato su fonti energetiche rinnovabili, semplice ed efficiente, che risulta particolarmente indicato e che beneficia anche di incentivi in caso di riconversione di impianti esistenti legati a a fonti fossili.

Oltre 6.000 potenziali utenti
Semplice, come accennato il sistema. In sostanza si preleva l’acqua dal Verbano, la si scalda con l’elettricità nella centrale termica (prevista nella zona del Lido) e la si convoglia poi nelle condotte della rete di teleriscaldamento, alla quale si allacceranno gli edifici interessati. Il progetto, che inizierà a fornire calore dal 2024, avrà una potenza massima di 8 MW, garantirà un’energia termica di 14.000 MWh e sarà in grado di ridurre le emissioni di CO2 fino a 3.000 tonnellate ogni anno. Il tutto per un investimento di 14 milioni di franchi. Questo, naturalmente, secondo le stime odierne. Ma aggiustamenti saranno possibili sulla base del numero degli edifici che si allacceranno. Almeno una ventina quelli necessari per iniziare. Ma 100-150 quelli potenzialmente servibili dalla rete di Verbano 2030, in un quartiere densamente abitato. «Nella zona Rusca-Saleggi abitano almeno 6.000 persone», confermano il municipale Pierluigi Zanchi e il direttore della Divisione urbanistica e infrastrutture, André Engelhardt. Oltre 6.000 persone che nel prossimo futuro potrebbero affidarsi a un vettore di riscaldamento che, oltre a essere rispettoso dell’ambiente, si pone anche come «affidabile, sicuro e gestito professionalmente». Senza dimenticare il fatto che affidandosi alla rete di teleriscaldamento, come sottolineato durante la presentazione, «si trasferiscono al fornitore tutti i rischi e gli oneri legati alla produzione del calore». Dalla riparazione dei guasti ai rinnovi, passando per la manutenzione o agli adeguamenti normativi.

La garanzia dell’ente pubblico
A questo proposito Daniele Lotti e il condirettore dell’AET Claudio Nauer hanno ricordato che entro fine anno vedrà la luce una società di servizi in questo campo, che si occuperà in particolare della manutenzione. Una società che vedrà la partecipazione di AET, SES, Azienda multiservizi di Bellinzona (il Legislativo ha dato il via libera proprio lunedì sera) e della Teris. «Tutte aziende, alle cui spalle risiede l’ente pubblico. Una garanzia, dunque, sul lungo termine», hanno concluso Lotti e Nauer.

Interessati, fatevi avanti
Ora, dunque, si apre la campagna alla ricerca dei futuri utenti. Gli interessati possono visitare il sito calore.ch, scrivere a [email protected] o telefonare allo 091/756.92.00.