L’alternativa allo skate park di chi vorrebbe di più e altrove

È un’iniziativa che getta ulteriore benzina su un fuoco già scoppiettante quella firmata dal consigliere comunale di Mendrisio Gianluca Padlina (Il Centro). E che probabilmente non lascerà indifferenti i favorevoli al disegno già accolto dal Legislativo. Un’iniziativa che ha le sembianze di una mozione che sostiene la causa dei contrari all’area di svago con posteggi (e skate park) nell’area ex Macello. Non per niente, Padlina è sia membro del comitato referendario sia l’autore del rapporto di minoranza che a suo tempo proponeva la bocciatura del messaggio da 2,6 milioni di franchi.
Il testo si fonda sull’assunto che «l’area di svago al sedime ex Macello sia da ritenere un progetto sbagliato nel posto sbagliato», per tre motivi principali: «Si tratta del luogo sbagliato per un’area destinata a bambini e ragazzi, è una risposta sbagliata a esigenze reali, è uno spreco di soldi pubblici». Ma vuole anche guardare oltre il voto del 19 novembre. Lo scopo del referendum non è solo quello «di affossare un progetto per poi non fare nulla di concreto per i giovani», scrive Padlina, che suggerisce una via diversa per dare a Mendrisio un’area sportiva per giovani skater e non solo, anche perché quella di dotarsi di uno skate park per la Città «è una necessità», si legge nel testo.
La mozione propone sia di trovare un’ubicazione alternativa, sia di realizzare una struttura capace di accogliere più discipline. Padlina riassume così i suoi intenti: «Utilizzare diversamente l’importo di 2,6 milioni di franchi invertendo l’ordine delle priorità e, dunque, destinandone la maggior parte alla realizzazione dell’infrastruttura sportiva (e non di semplice svago)». A questo proposito il mozionante ricorda che dei 2,6 milioni destinati al progetto 723.000 franchi sono consacrati alla sola area di svago (skate park, parkour e workout).
Se le rivendicazioni di Padlina sono sostanzialmente «non così» e «non lì», le sue risposte sono, altrettanto ridotte all’osso: «un freestyle park» e «preferibilmente a San Martino». Entriamo nei dettagli: « Con il termine freestyle park si intende una struttura che non è pensata unicamente per le evoluzioni con lo skateboard, bensì pure per quelle effettuate con monopattini, pattini a rotelle e biciclette BMX», si spiega lanciando l’idea di «permettere (anche) la pratica sportiva, piuttosto che meramente ludica», così da poter accogliere anche eventi. L’esempio vincente portato è quello di Cadenazzo, dove investendo 1 milione è stato realizzato un impianto che «ha già accolto diverse competizioni nazionali e internazionali».
Per quanto concerne l’ubicazione alternativa, quella maggiormente caldeggiata dal mozionante è il comparto di San Martino. Per quell’area Padlina immagina un progetto a tappe che potrebbe inglobare anche la pista di skater («magari coperta») oggi a Capolago e un campetto da basket. Altre location sono tuttavia prese in considerazione: il comparto del liceo, la zona dei campi da calcio dell’Adorna o la foce del Laveggio. L’invito al Municipio, se la mozione sarà accolta, è di riflettere allargando lo sguardo anche ai quartieri, quindi di «individuare un sedime adatto» e procedere «con la progettazione». Sempre che, il 19 novembre, la spuntino i promotori del referendum.

