L’amara scoperta: mancano 250.000 franchi

La Fondazione Paolo Torriani per minorenni di Mendrisio, nel Distretto, è un’importante presenza da ormai diversi decenni. Fondazione privata, di pubblica utilità e senza scopo di lucro, che ha una precisa missione: l’accoglienza residenziale, semi-residenziale e la presa in carico educativa di minorenni che, per ragioni diverse, vivono delle situazioni di grave difficoltà. La Fondazione, attualmente, gestisce tre strutture educative e due servizi ambulatoriali-residenziali. Una nobile e apprezzata attività che, nell’ultimo periodo, ha dovuto – suo malgrado – fare i conti con un’inchiesta penale. O meglio: è stata proprio la Fondazione Paolo Torriani – ora costituitasi accusatore privato – a denunciare una propria ex dipendente per delle malversazioni di natura finanziaria.
Stando a quanto abbiamo potuto appurare l’ammanco, di circa 250.000 franchi, è emerso a seguito del «passaggio di consegne» avvenuto al momento del pensionamento della ex collaboratrice, da molti anni alle dipendenze della Fondazione. Controlli che avrebbero permesso di far emergere, appunto, le malversazioni. Soldi che sarebbero stati sottratti con operazioni ripetute e prolungate sull’arco di una decina d’anni. A seguito della scoperta di quanto sarebbe stato commesso dalla ex dipendente, la Fondazione – rappresentata dalla Consigliera di Fondazione, la legale Maria Galliani – ha immediatamente informato chi di dovere, comprese le autorità cantonali, ha sporto denuncia penale e, come detto, si è costituta accusatore privato. Nel frattempo la Procura ha aperto un’inchiesta – che ci risulta essere alle battute conclusive – affidata alla procuratrice pubblica Chiara Borelli. L’ex dipendente, dal canto suo, dovrà rispondere delle ipotesi di reato di amministrazione infedele e falsità in documenti.
Il presidente del Consiglio di Fondazione Alessandro Guglielmetti, da noi interpellato, spiega che «la Fondazione è molto amareggiata a causa di queste sottrazioni da parte di una dipendente di lunga data, che neppure la revisione aveva rilevato». Guglielmetti precisa altresì che «l’attività della Fondazione e i suoi servizi non sono messi in pericolo da queste malversazioni. La Fondazione – sottolinea infine – ha solide basi finanziarie, ma ci siamo già attivati per recuperare quanto sottratto e non utilizzeremo quanto ricevuto in donazioni o elargizioni, che sono esclusivamente destinate alle attività a favore dei minori».