«L’area camper è temporanea, serve una soluzione regionale»

Vicina al centro, ai negozi e al lago, tranquilla durante le ore notturne e di facile accesso anche per i mezzi più grandi. Sono questi gli atout sottolineati dagli utilizzatori dell’area camper provvisoria allestita dalla Città di Locarno nel comparto ex Macello. Temporanea, appunto, visto e considerato che la parcella dove ora sostano per un tempo limitato le cosiddette «case viaggianti» è inserita in quello che si vuole diventi un quartiere a contenuti misti ed in particolare destinato ad attività culturali, sociali, ricreative, di servizio, nonché alla formazione, alla ricerca e al lavoro per quel che concerne la meccatronica e l’industria avanzata, senza però escludere altre formazioni di preferenza di livello terziario. Fino a che la procedura non si sarà conclusa - la variante del Piano regolatore comunale è tuttora al vaglio del Consiglio comunale - i camper potranno dunque continuare a sostare sulla superficie liberata da vecchie costruzioni annesse all’ex Macello. «Gli abitanti del quartiere convivono con l’offerta attuale che è ritenuta equilibrata e un eventuale ampliamento troppo spinto potrebbe compromettere questo equilibrio, senza garanzia di aumento di introiti», rileva il Municipio nella risposta a una interrogazione nella quale Luca Panizzolo (PLR) e Giorgio Toprak (Il Centro) evidenziano come, a loro vedere, le dimensioni dell’area camper all’ex Macello sono troppo limitanti per una Città come Locarno che ha nel turismo uno dei suoi punti di forza. Municipio che rimanda decisamente al mittente l’obiezione secondo la quale rinunciare ad un ampliamento di questa struttura è segno di poca lungimiranza. Sottolineando come l’offerta attuale sia soddisfacente, Palazzo Marcacci ribadisce che «non si considera miope mantenere questa posizione, soprattutto se si tiene conto della specificità locale e delle esigenze del resto della comunità».
La più ampia del Ticino
Inquadrata come zona di campeggio occasionale secondo i disposti della specifica legge cantonale del 2004, l’attuale area di sosta per i camper, nella quale è consentito rimanere al massimo per 24 ore, è dotata di acqua potabile, scarico di acque grigie, impianto di scarico delle cassette WC, ecopunto per lo smaltimento dei rifiuti differenziati, senza dimenticare la zona attrezzata con tavolo e panchine. Con i suoi 37 posti, rammenta ancora il Municipio, si tratta dell’area di sosta carattere provvisorio più ampia nel suo genere in Ticino. Classificata di livello standard dall’Associazione camperisti svizzeri, è ritenuta adeguata alle esigenze. «Il tasso di occupazione medio annuo corrisponde al 44%», mentre «durante il periodo estivo/autunnale raggiunge il 90% e oltre». In considerazione di questi dati e della «convivenza pacifica» con i residenti del quartiere non si vede dunque perché procedere ad un ampliamento. Ciò non significa che non si possano apportare dei miglioramenti. E difatti, per la prossima bella stagione si procederà, oltre che con la sigillatura dell’area di scarico delle acque grigie, anche con l’affissione di un regolamento «standardizzato», in accordo con l’Associazione camperisti.
Si ragiona su scala regionale
La realizzazione di una struttura permanente dotata di ogni servizio, dedicata ai campeggiatori con mezzi mobili, non è prevista nel Piano regolatore di Locarno. Considerando la natura temporanea dell’attuale offerta nell’area ex Macello e conscio della necessità di rispondere a questa esigenza, il Municipio si è comunque attivato con la Commissione intercomunale dei trasporti per avviare uno studio volto alla verifica di possibili soluzioni alternative a livello regionale.
«Riteniamo infatti che una risposta seria e ragionata alla questione possa avvenire solo analizzandola in chiave sovracomunale», si legge ancora nella risposta all’interrogazione di Panizzolo e Toprak, nella quale l’Esecutivo cittadino fa presente che «nessuna delle strutture attualmente presenti in Ticino si trova all’interno di un centro urbano, come è il caso per l’attuale sede provvisoria. A nostro avviso, l’importante è che la struttura definitiva possa rispondere al bisogno espresso su scala regionale, con un’ubicazione di facile accesso e con un buon collegamento con la rete del trasporto pubblico».
