L’area industriale del Borgo sotto la lente degli studenti

Correva l’anno 1979 quando l’architetto Luigi Snozzi fondò il Seminario internazionale di progettazione di Monte Carasso, parte integrante del processo di pianificazione territoriale dell’odierno quartiere della Città di Bellinzona. È iniziata questa settimana la 29. edizione dell’appuntamento, che con il trascorrere degli anni ha dovuto confrontarsi con sfide sempre più grandi.
Le sfide del nuovo secolo
Gli obiettivi non sono mutati, ma dal 2017, con l’aggregazione dei 13 ex Comuni della regione, vanno perseguiti prendendo in considerazione un territorio ben più ampio. La zona d’indagine è in realtà già stata ampliata dal 2013, anno in cui il Seminario ha proposto il proprio masterplan e in cui sono stati enunciati i principi su cui è fondato. D’altronde - ha ricordato ieri l’ex consigliere di Stato Pietro Martinelli durante la conferenza stampa in qualità di presidente della nuova Associazione Seminario internazionale di progettazione di Monte Carasso costituita nel 2021, si veda a lato - «già Luigi Snozzi considerava Monte Carasso un’entità autonoma situata all’interno di una realtà cantonale più ampia, come parte integrante della città Ticino». Continuare e completare il concetto di Snozzi è una sfida importante ed ambiziosa: si tratta di perpetuare l’idea di valorizzare il territorio attraverso dei progetti urbani che siano caratterizzati da bellezza e armonia, di fornire ai cittadini dei luoghi piacevoli in cui vivere, ma anche, ha sottolineato Martinelli, di «adattarsi alle sempre più urgenti sfide energetiche ed ecologiche». Giacomo Guidotti, che assieme a Mario Ferrari e Stefano Moor forma il corpo docente del seminario, non ha mancato di sottolineare come con questo progetto si debba «evitare di rendere l’aggregazione unicamente un atto politico-amministrativo, bensì di renderla un’occasione per ripensare (e forse anche riordinare) il territorio». Ogni progetto urbano, ha spiegato l’architetto, «deve partire da un’idea di spazialità, di relazione tra lo spazio pubblico e lo spazio privato», ed è proprio in questa direzione che volge il tema del 29. Seminario.
La zona presa in esame
Il territorio oggetto di discussione quest’anno è infatti situato tra la stazione ferroviaria di Giubiasco e la zona dei Saleggi di Bellinzona, attualmente occupata principalmente da grandi industrie e piccoli laboratori artigianali. Zona un tempo periferica, ma ora situata in una posizione centrale della Nuova Bellinzona, è ormai entrata a far parte della discussione in atto a livello nazionale sui processi di delocalizzazione dei siti produttivi più importanti. L’obiettivo è dunque di proporre dei progetti che possano conciliare le esigenze residenziali, industriali e pubbliche, tenendo anche in considerazione dell’eventuale realizzazione del nuovo ospedale cantonale in zona Saleggi, del centro biomedico e della nuova rete ferroviaria in costruzione tra Bellinzona e Giubiasco. Tema di discussione, inoltre, è l’idea di creare una trasversalità tra la sponda destra e quella sinistra del fiume Ticino. In sintesi, ha concluso l’architetto Giacomo Guidotti, l’obiettivo è di fare dello spazio «il palcoscenico della vita, un luogo in cui ritrovarsi in quanto collettività».
Incontri da non perdere
Come nelle scorse edizioni il Seminario sarà in gran parte occupato dall’atelier di progettazione, dove studenti e studentesse che stanno frequentando una scuola di architettura e architetti diplomati sono seguiti dai docenti e da architetti ed esperti esterni. Novità di quest’anno è l’organizzazione di eventi e conferenze aperte al pubblico. Per questa sera alle 17.30 all’ex Convento di Monte Carasso è previsto un incontro con Adrien Besson, seguito venerdì 15 da Stephan Buchhofer e lunedì 18, sempre allo stesso orario, da Cédric Schärer. Martedì 19 alle 18 appuntamento con Alberto Caruso per un omaggio all’architetto Aurelio Galfetti. Conclude il ciclo di conferenze giovedì 21 luglio alle 21.30 l’architetto francese Bernard Quirot. La giornata conclusiva del Seminario, venerdì 22 luglio, sarà scandita dalla critica finale dei progetti assieme agli architetti Mario Botta, Raffaele Cavadini e Bernard Quirot a partire dalle 9. Seguiranno alle 17.30 l’assemblea dell’Associazione Seminario internazionale di progettazione di Monte Carasso e la festa conclusiva a partire dalle 19.30. Tutti gli eventi si terranno all’antico convento delle Agostiniane.