La storia

Lasciare tutto e partire per la «fine del mondo»

Il capriaschese Yuri Monaco percorrerà tutto il Sudamerica in sella alla sua bicicletta - Dalla Terra del fuoco alla Colombia: un’avventura lunga migliaia di chilometri
© Yuri Monaco
Chiara Nacaroglu
22.01.2020 06:00

«Voglio fare ciò che mi rende felice e mi fa sentire vivo». Questa la risposta che Yuri Monaco si è dato interrogandosi sulla vita e il futuro, decidendo di stravolgere la sua quotidianità a tal punto da mollare tutto e partire per la «fine del mondo». È iniziato proprio dal luogo conosciuto con quel nome, Ushuaia nella Terra del fuoco argentina, il viaggio in bicicletta che porterà il 29.enne di Capriasca a risalire il Sudamerica lungo un percorso di oltre 10.000 chilometri fino in Colombia. Di lui avevamo già parlato nel 2018, prima raccontando la sua scelta radicale di abbandonare l’auto per spostarsi esclusivamente in bicicletta, poi quando da Tesserete aveva attraversato otto Paesi per arrivare in Iran. A seguire parte di quel viaggio era stata anche la trasmissione «Sottosopra» della RSI con una serie di contributi andati in onda la scorsa estate (e lo stesso sembra essere in programma anche per questo viaggio).

Avevo tanta paura di partire, poi ho pensato a quanto mi renda felice viaggiare in bici

Rispetto all’itinerario lento lungo migliaia di chilometri verso il Golfo Persico, questa avventura è diversa. Yuri ha infatti lasciato casa, lavoro e pure una fidanzata per dedicarsi completamente al viaggio in bicicletta. Un viaggio che non ha limiti di tempo e di luoghi e che proprio per questo fa un po’ più paura. Starà lontano dal Ticino almeno un anno, ma neanche lui sa esattamente quando tornerà. La sera prima di partire, era l’8 gennaio, ha salutato gli amici davanti una birra e con un po’ di nostalgia. Le ore sono volate tra abbracci, «in bocca al lupo» e qualche raccomandazione. E poi il grande giorno, quando con una bici inscatolata e uno zaino ha affrontato circa quaranta ore di viaggio. «Avevo tanta paura di partire, avevo mille pensieri, la testa era colma di "se" e "ma", poi ho pensato a quanto mi renda felice viaggiare in bici», scrive Yuri sul suo blog «Lento è bello» a proposito della notte prima della partenza.

All’aeroporto di Milano Malpensa il giorno della partenza per l’Argentina lo scorso 9 gennaio. © Yuri Monaco
All’aeroporto di Milano Malpensa il giorno della partenza per l’Argentina lo scorso 9 gennaio. © Yuri Monaco

Lo raggiungiamo telefonicamente poco dopo il suo arrivo nella Terra del fuoco. «La bici ti costringe alla lentezza e ti dà la possibilità di assaporare ogni singolo istante del viaggio, - racconta – per me è libertà perché ti permette di partire quando vuoi e fermarti dove vuoi. Trovo che sia il mezzo di trasporto perfetto per viaggiare perché permette di scoprire angoli discosti dai luoghi più turistici, di entrare in contatto con persone del luogo... e poi è economico!». Sì, perché Yuri ha un budget di circa dieci franchi al giorno e dorme prevalentemente in tenda. «Ogni tanto mi concedo una notte in ostello per lavare i vestiti e riposare come si deve. Prima di partire mi sono impegnato nel risparmiare il più possibile ed evitare spese inutili. Non parlerei di sacrifici perché, in questo momento, viaggiare in bici è la mia vita».

Mi affascinava l’idea di iniziare a pedalare dalla città più australe del mondo per risalire il continente

La scelta di partire proprio da Ushuaia non è casuale. «Mi affascinava l’idea di iniziare a pedalare dalla città più australe del mondo per risalire il continente», dice. E basta guardare una cartina o aprire Google Maps per rendersi conto della vastità del territorio che si troverà davanti e di come il percorso dalla Terra del Fuoco alla Colombia abbracci l’intero Sudamerica. «Sì, a un certo punto arriverò in Colombia. Ci ero stato tempo fa - dice - e mi ero innamorato dei paesaggi, della natura e soprattutto della gente».

Una meta c’è, quindi. Ma mai come davanti a un’avventura del genere viene naturale pensare che, alla fine, ciò che conta è il viaggio e non dove sei diretto.

Un blog, una birra e una cartolina

Per chi avesse piacere a supportare Yuri nella sua avventura, sul suo blog (www.lentoebello.com) è possibile fare una donazione. «Che sia offrendomi un caffè, una birra o una notte in ostello brinderò alla vostra salute e vi spedirò personalmente una cartolina di ringraziamento», dice. Sul portale si trovano aggiornamenti, fotografie e racconti, ma anche consigli riguardanti materiale e abbigliamento per chi volesse cimentarsi in un viaggio del genere in sella a una due ruote.