Locarno

«Lascio una squadra affiatata»

Il vicesindaco della Città Paolo Caroni, che ha deciso di non ricandidarsi alle imminenti elezioni, racconta la sua lunga esperienza vissuta all’interno del Municipio – Dai progetti andati in porto alle visioni disegnate per il futuro, sottolinea lo spirito che l’Esecutivo ha saputo costruire
Il vicesindaco di Locarno, Paolo Caroni, prova un dispiacere nel lasciare il Municipio, ma gli impegni professionali si fanno viepiù pressanti. © Ti-Press/Alessandro Crinari
Luca Pelloni
16.04.2021 06:00

È più che positivo il bilancio stilato dal vicesindaco di Locarno Paolo Caroni – alla testa del Dicastero edilizia privata, pianificazione, mobilità e promovimento economico – in merito alla sua lunga esperienza in Municipio. Positivo non solo per i progetti e le opere portate e termine, ma perché l’attuale Esecutivo «è stato in grado di costruire uno spirito di squadra che, di fronte alle mille difficoltà odierne, permette di superare già in partenza molti ostacoli». Una collaborazione reciproca che, a un certo punto, lo ha fatto anche tentennare. «Evidentemente, visto l’ottimo clima all’interno del Municipio, spiace lasciare», spiega Caroni. «E spiace anche perché alcuni progetti, che hanno tempi giocoforza molto lunghi, non hanno ancora raggiunto la meta sebbene siano ormai instradati. Ma gli impegni professionali si sono fatti vieppiù ingombranti».
A proposito di dossier sono molti quelli che il vicesindaco ricorda con piacere. «Ad esempio il PR del Piano di Magadino, i grandi temi dei beni culturali, del centro storico e del centro urbano. Proprio di questi giorni, inoltre, il Municipio ha preso atto e ha approvato in grandi linee il nuovo Regolamento edilizio, che rappresenta sostanzialmente la revisione di tutte le norme di attuazione del Piano regolatore della Città, unificandole, adeguandole e adattandole alla Legge sullo sviluppo territoriale». Senza dimenticare poi l’eco-quartiere, la pianificazione della «Riva lago» (con la terza tappa del Lido), il terreno Balli o la strategia relativa ai posteggi, il comparto Santa Caterina per il futuro museo del territorio.

I lunghi tempi della politica
Paolo Caroni non ha per contro grandi rimpianti. Parla semmai di «rammarico per i tempi biblici di alcune procedure» riguardanti la politica in generale e la pianificazione in particolare. «Ho provato spesso frustrazione nel dover dire ‘stiamo attendendo risposta’ o ‘la procedura avanza, ma dobbiamo aspettare’». Il vicesindaco, avrebbe inoltre voluto concretizzare più velocemente la parte economico-industriale del suo Dicastero. «Dal mio punto di vista, la promozione economica a livello cantonale pecca un po’ di strategia e di coordinamento», spiega. «Dovendo agire spesso solo con i propri mezzi, infatti, un Comune o una regione faticano nel portare avanti una strategia attiva in ambito industriale o aziendale. Siamo comunque riusciti grazie all’ERS e al Comune di Losone a concretizzare recentemente il LocarneseTech, tassello importante per il futuro della regione volto a sostenere e mantenere sul territorio importanti attività industriali e a cercare di fare da volano per altre realtà».

Ai nuovi municipali auguro di entrare nella dinamica positiva che l’Esecutivo attuale<br />è riuscito a sviluppare negli scorsi anni

Oltre gli steccati politici
Paolo Caroni, prima, ha definito il Municipio una squadra che sa lavorare bene e all’unisono. Ancora ultimamente, seppur in un clima pre elettorale, il Consiglio comunale ha espresso però un parere ben diverso. «Nemmeno in Municipio siamo sempre d’accordo su tutti i temi. Ma lo spirito di squadra ci permette di lavorare pensando agli obiettivi e ai progetti, superando gli steccati politici. Ci diciamo le cose in faccia, discutendo in modo corretto, senza badare troppo a quale sarà la reazione del partito in merito alla posizione assunta dall’uno o dall’altro municipale. Così si può essere concreti ed efficaci, cercando di fare il meglio per la Città. Auguro quindi ai nuovi membri dell’Esecutivo di riuscire a entrare in questa dinamica. Una dinamica, che va però costruita. E questo è un merito da attribuire ai membri dell’Esecutivo in carica».

Credo che una linea, sia dal punto di vista strategico-economico, sia da quello della<br />pianificazione, siamo riusciti a disegnarla

Critiche più sincere degli elogi
E a chi lamenta la mancanza di una visione unitaria per Locarno, cosa risponde? «Prendo sempre atto delle critiche, perché sono sempre sincere degli elogi. Queste devono però poi essere argomentate», sottolinea il vicesindaco. «Credo che una linea l’abbiamo tutto sommato disegnata, sia dal punto di vista strategico-economico, sia da quello pianificatorio. Basti pensare appunto all’eco-quartiere da 40.000 metri quadrati o a quanto codificato per il centro cittadino in relazione alle manifestazioni e alle attività turistiche. A livello di riqualificazione del centro abbiamo inoltre una strategia chiara, anche per ciò che concerne lo spostamento dei parcheggi negli autosili in modo da liberare le piazze dalle vetture. Sto parlando ovviamente del mio Dicastero, ma altrettanti progetti sono stati definiti o concretizzati negli altri Dicasteri dai miei colleghi di Municipio. Ritengo quindi che quanto fatto finora sia stato un buon mix tra progetti concreti e visioni. Certo, si può sempre fare meglio, ma abbiamo cercato di fare il massimo nell’interesse della Città, tenendo conto anche gli aspetti finanziari tutt’altro che facili. E certo, si può sempre fare di più. Ma poi qualcuno deve pagare il conto», aggiunge ricordando anche tutte le opere legate al Programma d’agglomerato (tra le quali il potenziamento del trasporto pubblico e la rete di nuove piste ciclabili nella regione).

Puntare sui nostri atout
In conclusione cosa augura a Locarno? «Di andare avanti nel solco tracciato, guardando ovviamente ciò che fanno gli altri centri, ma sempre tenendo ben presenti le proprie caratteristiche. Abbiamo delle potenzialità che altri agglomerati non hanno. E su quelle dobbiamo puntare». E l’aggregazione? «La regione ne trarrebbe sicuramente vantaggio, sul piano politico come su quello delle risorse e del coordinamento. La città, con la sua struttura, può però andare avanti anche da sola. Quindi sì alla fusione, ma non ad ogni costo».

Un ventennio tra le fila del PPD
Classe 1971 e di professione avvocato e notaio, Paolo Caroni ha militato a lungo tra le fila del PPD. In Consiglio comunale dal 2000 al 2008, è poi stato eletto in Municipio e sempre riconfermato brillantemente. Dal 2012, inoltre, ricopre la carica di vicesindaco. Attualmente granconsigliere, è anche presidente della Commissione intercomunale dei trasporti e del Consiglio d’amministrazione delle Ferrovie autolinee regionali ticinesi (FART).

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