Basso Mendrisiotto

«L’autostrada che vorrei scorre sotto il Distretto»

La A2, nel suo tratto finale, potrebbe «sparire» – È l’idea del gruppo di esperti, capitanati da Elio Ostinelli, che immagina l’autostrada completamente interrata e una vasta aera verde che ricongiunga il Parco della Valle della Motta con quello delle Gole della Breggia
©MichelsDesign
Stefano Lippmann
10.02.2023 19:30

Immaginatevi di essere in volo sopra il Basso Mendrisiotto, cercare il tracciato dell’autostrada e non vederlo. Ma, bensì, trovare al posto delle corsie una distesa verde che unisca il Parco della Valle della Motta con quello delle Gole della Breggia. E poi, sì, vedere anche il fiume – a ridosso del confine – scorrere lungo argini piuttosto naturali. Utopia? Oggi, evidentemente, sì. In futuro? Forse no. Già, perché un gruppo di progettisti ed esperti del mestiere – capofila l’architetto Elio Ostinelli – ha presentato il progetto che mira a interrare l’autostrada da Coldrerio sino alla dogana di Brogeda (e oltre). Le corsie della A2 ci saranno, ma da Coldrerio a scendere non si vedranno. A fare da filo conduttore c’è un concetto: ovvero quello di ridisegnare il territorio lungo il fiume Breggia. E per farlo, come detto, la prima cosa è far «sparire» l’autostrada. Tracciato che, poco a sud dell’area di sosta di Coldrerio, scorrerà tra nuove gallerie – sotto a Balerna e a Vacallo – e coperture artificiali. Un punto cardine, ha spiegato l’architetto Ostinelli, è quello di «non creare problemi al territorio per risolvere un problema del territorio». A conti fatti, racconta, «non verrà creata alcuna nuova strada nel territorio, al contrario sarà ridotta di circa 300 metri, e non verranno modificate né la gerarchia né la funzione della rete viaria secondaria di accesso all’autostrada». Il progetto, infatti, non prevede la modifica degli svincoli. La dogana, che verrà risidegnata in maniera perpendicolare a quella attualmente presente «rimarrà in un’area strettamente a contatto con Chiasso e Como». Infine, capitolo tanto importante quanto sensibile nel Distretto, il paesaggio: «Non verrà sottratta alcuna superficie verde. Anzi, sarà aumentata di circa 250.000 metri quadrati».

Il cuore pulsante

Gli ideatori del progetto si spingono oltre. Nell’area verde che verrà creata potrebbe sorgere una sorta di cuore punsante della regione. Un palazzo – lo si immagina di 160 metri d’altezza – che potrebbe anche ospitare «il Municipio del Basso Mendrisiotto», qualora si arrivasse all’unione delle realtà oggi presenti. Edificio che, oltretutto, potrebbe accogliere pure i due centro commerciali oggi presenti: il Serfontana e il Centro Breggia.

Nessuna corsia per i Tir

Altro tema sensibile è quello inerente la gestione dei vecioli pesanti. La Confederazione è infatti pronta a stanziare diversi milioni di franchi per la creazione, nel tratto finale dell’autostrada, di una corsia riservata ai Tir per il loro stoccaggio in attesa di varcare il confine. Un progetto che, nella regione, non fa l’unanimità. Anzi, negli scorsi mesi Municipi e politici hanno fatto intendere che una eventuale realizzazione sarà combattuta.

Il disegno presentato oggi – sempre nell’ottica di non creare problemi al territorio – evidenzia una soluzione. Quale? Nei pressi dell’attuale area di sosta di Coldrerio si può realizzare uno snodo d’interscambio. «Un’area interrata di sosta per i veicoli pesanti – ha evidenziato Ostinelli – che funga da snodo d’interscambio tra strada e ferrovia, attraverso un grande ‘park and ride’ interrato, posto al di sotto dell’area di sosta, e una stazione ferroviaria per il traffico regionale».

Ci vorrà un ventennio

Chi potrà godere del nuovo panorama (non solo viario) del Basso Mendrisiotto? Una domanda che, di fronte a progetti di tali dimensioni, non ha una risposta certa. Chi ha concepito il progetto stima che per la realizzazione ci vogliano 19 anni e che il costo complessivo si aggiri attorno agli 865 milioni di franchi. Ci vorrà del tempo, anche se i primi passi sono già stati fatti. Ci sono stati incontri a livello cantonale, come pure a livello federale.

«I tempi sono maturi»

È da qualche anno che si sente parlare di un possibile riordino territoriale. Nel 2020, l’architetto Fontana ha ideato un progetto che facesse scorrere le auto sotto la collina del Penz. Ora ecco una seconda idea. «Entrambe hanno raggiunto un livello di maturazione sufficiente» ha spiegato il presidente della Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio Andrea Rigamonti. A tal punto che «il Consiglio di Stato si è detto pronto ad assumersi interamente i costi dello studio di fattibilità». Uno studio che, verosimilmente, traccerà la via.