Servono 3,7 milioni

Lavori in Centro a Lugano: c’è ancora da fare

Il Municipio chiede un nuovo credito per una serie d’interventi alle sottostrutture del Centro dopo gli 8,5 milioni già stanziati - Si tratta di opere necessarie che l’autorità comunale vuole anticipare per essere pronta quando verrà aperto il cantiere del tram
Scavando emergono nuovi impegni.  (Foto Putzu)
Giuliano Gasperi
24.02.2021 06:00

«Un gioco d’incastri per essere efficaci, efficienti e dare il meno fastidio possibile». Il capodicastero Michele Bertini inquadra così la richiesta di credito di 3,7 milioni per una serie di lavori alle sottostrutture del Centro. Si tratta d’interventi aggiuntivi a quelli previsti nel progetto da 8,5 milioni che ha portato ad aprire (nel senso fisico del termine) degli ampi tratti del cuore pedonale di Lugano con l’obiettivo di sistemare le canalizzazioni e di realizzare un nuovo arredo urbano (con elementi come la fontana di piazzetta della Posta). I lavori iniziati nei giorni scorsi in via Pretorio rientrano in questo cantiere, ma sono altri gli interventi per i quali il Municipio coinvolge il Consiglio comunale.

Una volta approvato dal Legislativo, il primo progetto era stato sottoposto alla Sezione protezione aria, acqua e suolo del Cantone, che aveva chiesto di approfondire il problema delle «ricorrenti fuoriuscite delle acque meteoriche» (leggiamo sul messaggio) dal canale Genzana durante le forti piogge. Una questione non da poco: gli allagamenti sotterranei, come quello che nove anni fa aveva messo fuori uso la stazione di pompaggio di piazza Indipendenza, possono fare danni. I successivi studi hanno portato a definire una soluzione in due mosse. La prima, che verrà effettuata dalla Città, consiste nel ridurre l’afflusso di acque meteoriche da via Pretorio nel canale Genzana costruendo un sifone che permetterà di smaltire i volumi in eccesso verso piazza Manzoni e il lago. Costo: quasi 1,5 milioni.

Parallelamente, il Consorzio depurazione acque Lugano e dintorni porterà avanti un progetto di potenziamento del canale Genzana: un’opera che gli enti coinvolti pagheranno in base alla quantità di acqua immessa nella rete. I costi non sono ancora definiti: i Comuni, Lugano compresa, saranno chiamati alla cassa più avanti. Ma a proposito di tempi c’è una scadenza che incombe: l’inizio dei lavori lungo corso Pestalozzi per la realizzazione del tram, previsti per il 2024. «La nostra idea - spiega Bertini - è realizzare queste opere necessarie adesso in modo che il cantiere per il tram non subisca ritardi o complicazioni». In sostanza - fa capire il municipale - si tratta di anticipare interventi comunque da effettuare e di farlo approfittando dei lavori in corso. Ecco perché si parla di «incastri».

Dei 3,7 milioni che il Municipio chiede ora al Consiglio comunale, detto del milione e mezzo per il sifone, 1,3 milioni servono per finanziare una serie d’interventi non previsti dal progetto originario ma rivelatisi necessari durante i lavori. «La volontà operativa - si legge nel messaggio municipale - è quella d’integrare questi interventi supplementari evitando ulteriori manomissioni del centro nel breve/medio termine». Si tratta ad esempio di estendere i lavori in via Vegezzi tenendo conto della nuova posizione del compattatore per la carta, proteggere la nuova alberatura con vasche di calcestruzzo armato, predisporre nuovi varchi d’accesso alla zona pedonale e gestire il cantiere per non penalizzare i commerci in loco ritardando l’inizio dei lavori dopo la pausa di mezzogiorno.

A tutto ciò vanno aggiunte alcune «maggiori difficoltà» che la Città ha incontrato durante i primi lavori e che sono legate essenzialmente a due interventi: la realizzazione della fontana in piazzetta della Posta e di una palificazione (non entriamo nei dettagli tecnici) in via degli Albrizzi. Costo totale: 850 mila franchi. La parola, di nuovo, passa al Consiglio comunale.

Scadenze che incombono
Lugano vuole finire i lavori alle sottostrutture in tempo per l’apertura del cantiere del tram. In città il suo avvio - fa sapere il Cantone - è previsto per il 2022. Si comincerà dalla parte più complessa: il tunnel di Breganzona. In corso Pestalozzi si partirà nel 2024, mentre al portale di via Cantonale (proprietà EFG) nel 2023. Non sarà facile coordinare tutto.