L’incontro

«Le auto blu a Di Maio? Ha organizzato tutto la Svizzera»

Critiche al ministro in seguito al video del deputato leghista Stefano Tonini a margine dell’incontro con Ignazio Cassis - Ma il M5S precisa: «Non abbiamo speso i soldi degli italiani» - VIDEO
©KEYSTONE/Ti-Press/Elia Bianchi
Red. Online
17.06.2020 13:00

(Aggiornato il 18.06 alle 17.40) Non è passato inosservato oltre confine il video del granconsigliere leghista Stefano Tonini sul «corteo di auto blu» in vista dell’incontro in Ticino tra il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio e il consigliere federale Ignazio Cassis. Tonini, nella mattinata del 16 giugno, ha condiviso su Facebook un filmato in cui si vede una decina di veicoli, tra auto blu, furgoni di scorta e auto della Polizia cantonale, all’altezza di Mendrisio. Ironico il commento del deputato: «Siete gelosi della vista che ho dal mio ufficio?», con tanto di faccina sorridente. Il video è stato rilanciato inizialmente dal portale «ComoZero», poi da «Il Giornale», che non ha risparmiato critiche a Luigi Di Maio, parlando di «giravolta grillina», in quanto avrebbe usufruito di un trattamento riservato ai politici, spesso contestato dal M5S. «Taglieremo quelli che sono i privilegi delle auto blu. Non c’è più scampo, adesso cominciamo a ristabilire un po’ di equità sociale in questo Paese», si legge sul quotidiano italiano, che cita un intervento del pentastellato durante la trasmissione «Di Martedì» su La7. Nell’articolo poi si legge un’altra affermazione di Di Maio, rilasciata ai primi di aprile del 2019, quando ancora ricopriva la carica di ministro del Lavoro durante il primo Governo Conte: «Bisogna ridurre le auto blu per i politici al massimo, tagliare tutte quelle che non servono e lo chiederò anche al presidente Conte. Allo stesso tempo, le restanti diamole in dotazione alla Polizia e alle forze dell’ordine che ne hanno bisogno». La Polizia cantonale, da noi interpellata, non ha voluto esprimersi sul dispositivo di mezzi visto nel filmato e sulle modalità dell’organizzazione del protocollo di sicurezza, facendo sapere che «trattandosi di dati inerenti l’organizzazione del servizio di sicurezza non verranno rilasciate informazioni in merito». Dopo che il quotidiano italiano «La Verità» ha pubblicato un articolo odierno dal titolo «Di Maio in Svizzera con 12 auto blu e sul nodo frontalieri scarica il barile», la risposta del Movimento 5 Stelle per placare la polemica non si è fatta attendere. In un post su Facebook il partito di Di Maio ha precisato che «in Svizzera non è stato speso un euro in più dei soldi degli italiani perché il dispositivo di sicurezza oltre ad essere stato deciso dalle autorità svizzere è stato interamente predisposto e organizzato da loro». Secondo il sito Open di Enrico Mentana inoltre la stessa Farnesina avrebbe confermato che le «auto erano in gestione ai servizi di sicurezza svizzeri» e la causa di un tale dispiegamento di mezzi sarebbe legato alle misure adottate per evitare la diffusione del coronavirus.