Le Betulle vogliono crescere, ma ora solo di un piano

Colmare il fabbisogno di 28 nuovi posti letto per anziani ed invalidi sopraelevando di un piano, e non più di un piano e mezzo, l’attuale struttura. È questa la principale novità scaturita dalla fase di aggiornamento del progetto curato dallo studio Lands Architetture di Lugano per l’ampliamento della Residenza alle Betulle di Cevio. «Stiamo definendo il preventivo di spesa così che si possa allestire il messaggio all’attenzione del Gran Consiglio con la richiesta del credito necessario», spiega al CdT Marcel Candolfi, presidente del Consiglio della Fondazione anziani Vallemaggia e aiuto domiciliare (AVAD) cui compete la gestione del centro sociosanitario di Cevio. Se non dovessero esserci ulteriori intoppi, il messaggio dovrebbe essere discusso all’inizio dell’anno prossimo dal parlamento cantonale. «Contiamo di poter aprire il cantiere attorno alla metà del 2026. Data la complessità dell’intervento di sopraelevazione dello stabile, i lavori si protrarranno sino al 2030», spiega ancora il presidente dell’AVAD.
Ventotto nuove camere
La revisione del progetto originario ha portato, come detto, a decidere per l’elevazione di un solo piano dell’attuale edificio. Ciò consentirà di creare 20 nuovi posti letto con servizi igienici individuali. La parte amministrativa verrà trasferita negli appartamenti realizzati sopra gli uffici dell’Aiuto domiciliare così che al quarto piano gli attuali spazi potranno essere convertiti in stanze per un totale di otto posti letto, anche questi con servizi igienici individuali). Previsto anche il potenziamento dello studio medico al primo piano e dei Servizi di fisio ed ergoterapia. Questi ultimi saranno riorganizzati al pianterreno. Non mancherà poi la sala polivalente sopra gli uffici dell’Aiuto domiciliare. Questa struttura ospiterà manifestazioni destinate agli utenti, riunioni del personale, locale mensa e ad uso della cittadinanza e delle associazioni locali. Non da ultimo si procederà alla trasformazione dei servizi igienici per sette camere al secondo e terzo piano per rispondere (parzialmente) alla richiesta avanzata dall’Associazione dei Comuni di Vallemaggia di dotare di servizi individuali il maggior numero possibile di camere che ne sono prive.
Pianificazione minuziosa
L’importante intervento sulla struttura, come ribadito da Candolfi sull’ultimo numero del periodico della Residenza alle Betulle di Cevio e del Servizio di assistenza e cura a domicilio, rappresenta la complessità maggiore del progetto di sopraelevazione di un piano. Proprio per questo l’intervento è oggetto di un’attenta analisi e di una pianificazione che considerano anche i minimi dettagli con l’obiettivo di ridurre il più possibile i disagi per gli ospiti, per i loro familiari e per tutto il personale della struttura sanitaria. Un’attenzione particolare la si sta, come detto, rivolgendo anche ai costi di realizzazione dell’opera, che in parte andranno sopportati dai Comuni valmaggesi.
Nuove opportunità per la valle
«L’aspetto sicuramente positivo è che questo progetto porterà nuove opportunità per la Vallemaggia. Oltre a incrementare l’offerta sociosanitaria di prossimità porterà con sé un aumento di posti di lavoro e, nel tempo, nuove opportunità per le ditte e gli artigiani locali», scrive il presidente Candolfi sul citato periodico, ricordando che la Fondazione AVAD, con i suoi 120-130 dipendenti, è il maggior datore di lavoro della valle.