Mendrisio

Le cave riaprono agli eventi, ma per La Soleggiata è tardi

Il Governo ha deciso che il ricorso inoltrato da due abitanti di Tremona non avrà effetto sospensivo sugli appuntamenti in cartellone in luglio nell’anfiteatro naturale di Arzo – Ma per il pop-up bar non c’è tempo per cambiare ancora programma: rimarrà in zona San Martino – «L’affetto ricevuto conta più di ogni altra cosa»

Parziale cambio di programma nello svolgimento degli eventi estivi alle cave di Arzo. Sì, l’anfiteatro naturale potrà ospitare le manifestazioni previste per il mese di luglio, ma anticipando di un’ora lo spegnimento della musica. Così ha deciso il Consiglio di Stato, che ha parzialmente accolto la richiesta di revoca dell’effetto sospensivo avanzata anche dal Comune di Mendrisio (dopo che era stato inoltrato un ricorso).

I dieci appuntamenti de La Soleggiata potranno quindi tenersi «a casa», sulle pendici del San Giorgio? Volendo sì, ma per quest’anno e in via del tutto eccezionale l’Associazione interessata e il Municipio hanno deciso di confermare lo svolgimento della manifestazione nella zona di San Martino. Il Governo, è bene sottolinearlo, non si è ancora espresso in merito al ricorso presentato una settimana fa da due privati cittadini di Tremona che aveva di fatto bloccato lo svolgimento degli eventi estivi alle cave. Ma, in attesa di pronunciarsi, ha deciso che il ricorso non avrà effetto sull’autorizzazione concessa a fine maggio. La decisione comunicata oggi «tiene conto della legittima esigenza dei ricorrenti di tutelare la propria tranquillità, ma anche dell’interesse del Comune di offrire eventi di svago alla popolazione e di quello dell’associazione La Soleggiata di potere portare a termine un’iniziativa da tempo pianificata».

Cosa succede ad agosto?

Come visto, però, nonostante il Consiglio di Stato abbia dato il via libera allo svolgimento degli eventi di luglio alle cave di Arzo, La Soleggiata per quest’anno rimarrà nella zona di San Martino. E questo perché «la preparazione dell’infrastruttura è quasi ultimata – ci spiega il capodicastero Cultura, eventi e sport, Paolo Danielli –. Il Comune ha anche fatto un piccolo investimento per rendere quel terreno agibile e fruibile e fare nuovamente uno spostamento ci costerebbe ancora di più. Quindi, per una questione di costi e investimenti, sarebbe controproducente». Questa trasferta de La Soleggiata da Arzo a San Martino è comunque temporanea e vista come «un test» da Danielli. Poi, l’anno prossimo «rivedremo il concetto e valuteremo quale direzione prendere senza incappare in situazioni spiacevoli come quest’anno». A guardar bene, però, la decisione del Consiglio di Stato sugli eventi che si svolgeranno alle cave di Arzo riguarda unicamente il mese di luglio. E gli eventi in programma ad agosto, come il Cavea Festival? «Non è chiaro quanto scritto – puntualizza Danielli –, perché si parla esplicitamente di Soleggiata ma in realtà ci sono eventi in programma anche ad agosto. Mi aspetto chiarezza su questo aspetto e che anche per quel mese venga revocato l’effetto sospensivo».

«Trasloco impensabile»

Malgrado la possibilità data dal Governo, La Soleggiata quest’anno non «accenderà» le cave. A confermarlo, non senza un po’ di rammarico, è il responsabile eventi Cave di Arzo e La Soleggiata Nathan Bätscher. «Per quest’anno abbiamo deciso di rimanere a Mendrisio, in zona San Martino – chiarisce Bätscher -. È da giorni che siamo sul posto a preparare la location e non abbiamo né il tempo materiale né le risorse finanziarie per cambiare ancora e rifare l’allestimento ad Arzo». Ad aver investito soldi ed energie è inoltre anche il Comune di Mendrisio, prosegue il nostro interlocutore. Un ritorno del pop-up bar ad Arzo è quindi impensabile: «Manifesti, fornitori, sopralluoghi, tutto è organizzato per Mendrisio – così ancora Bätscher –. Saremmo felici di poter tornare ad Arzo, ma non quest’anno. Vedremo se la possibilità di organizzare eventi alle cave rimarrà tale in futuro, poi chissà, magari scopriremo il potenziale di una zona diversa come quella di San Martino». Può essere definita una scoperta anche quella che l’associazione La Soleggiata ha fatto, suo malgrado, in relazione al ricorso che ha innescato questa vicenda: «Abbiamo ricevuto davvero tante attestazioni di solidarietà e affetto. In questi momenti capire la vicinanza della comunità e l’affetto della gente conta più di qualsiasi altra cosa. Questa energia ci ha fatto davvero bene e ci ha dato la forza di andare avanti. Non ce lo aspettavamo».

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