Le coperture autostradali? «Tecnicamente fattibili»

Sul piatto da qualche anno a questa parte, le proposte per interrare l’autostrada a sud di Coldrerio in direzione dell’Italia sono due. La prima – comunemente definita «proposta Fontana» – prevede in estrema sintesi di «nascondere» il tracciato della A2 sotto la collina del Penz con una galleria di circa 4 chilometri di lunghezza (due varianti prevedono un tunnel più corto e uno un po’ più lungo) con un allacciamento all’autostrada italiana dopo l’attuale galleria di Monte Olimpino. La seconda – «proposta Ostinelli» – idealmente sposta l’autostrada in una galleria artificiale sotto la collina di Mezzana e in una galleria naturale sotto il paese di Balerna, senza dimenticare uno svincolo a maxi-rotonda allo sbocco della Valle di Muggio nonché lo spostamento in una galleria parzialmente artificiale sotto la collina di Vacallo del tratto verso la dogana di Brogeda. Si tratta, come si può evincere, di due progetti importanti che, di fatto, ridisegnerebbero il fondovalle del Basso Mendriotto «liberando» spazio a favore del verde e della popolazione. La «proposta Fontana» nasce dall’intuizione contenuta nel lavoro di Master dell’architetta Elena Fontana ed era stata svelata alla popolazione dal sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni durante la cerimonia di inizio anno nel 2020. Nel dicembre del 2022, invece, è stata resa pubblica, proprio su queste colonne, l’idea progettata dall’architetto Elio Ostinelli e un gruppo di lavoro numeroso e interdisciplinare che si è allargato nel tempo.
Elementi positivi e negativi
Due possibili varianti sul tavolo, dunque. Ma, concretamente, sono realizzabili? Ve n’è una che potrebbe avere più possibilità dell’altra? Domande legittime che hanno avuto una prima e preliminare risposta. Il Dipartimento del territorio, per il tramite della Sezione della Mobilità, si è infatti rivolto allo studio Neuenschwander Consulting Engineers al fine di ottenere un parere sulle due proposte. Un documento di 17 pagine che è stato consegnato recentemente alla Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio la quale ha ottenuto l’autorizzazione a condividerlo con i Comuni interessati. Ebbene, dallo studio è emerso – leggiamo – che «ambedue le varianti sono ritenute tecnicamente fattibili». Ovviamente bisogna fare i conti – sotto diversi aspetti – su elementi positivi e negativi. Per quel che concerne la fattibilità, ad esempio, lo studio sottolinea che per «la proposta Ostinelli la presenza di un valico doganale al portale di una lunga galleria con inevitabile formazione di colonne in sotterraneo potrebbe essere un aspetto proibitivo». Altro aspetto, il contatto con l’Italia: «Ambedue le proposte richiedono la sostituzione totale dello stabilimento doganale e pertanto coinvolgono le autorità italiane. La proposta Fontana – si ravvisa – riguarda anche altri enti (Autostrade, Regione, Provincia, Comuni) sia dal profilo territoriale che finanziario. Ciò rende la ricerca di consensi più complessa e lunga». Aspetto altresì rilevante è quello dei costi: per entrambe le varianti «la verifica indica un costo di circa 1.000 milioni di franchi (con un margine di imprecisione di +/-30%). Un miliardo di stima che, inoltre, «non include lo smantellamento dell’autostrada esistente, né tantomeno il costo per gli interventi territoriali che sono lo scopo della nuova infrastruttura stessa». Quelli appena elencati sono soltanto alcuni dei punti positivi o negativi delle due proposte. Quale scegliere, dunque? Per lo studio i due progetti «non sono paragonabili. La scelta deve piuttosto riguardare il futuro processo». Da qui, il pensiero che «fra le due idee, la proposta Fontana (quella sotto il Penz, ndr) è orientata al processo di ricerca di un consenso e ha intrapreso i primi passi in tal senso. È in particolare questo aspetto che rende la proposta Fontana più atta a raggiungere lo scopo della proposta Ostinelli».
«Ora vanno costruite le basi»
Un visione preliminare d’insieme della quale ha preso atto anche il presidente della locale Commissione regionale dei trasporti Andrea Rigamonti. «La proposta Fontana – riconosce il nostro interlocutore – offre una versione territoriale probabilmente migliore, ma ha il problema che necessita un coinvolgimento maggiore delle autorità italiane. L’altra pure, ma in linea di massima, sino al confine, è solo pertinenza delle autorità svizzere. Ad ogni modo, per il presidente è importante che dal documento sia stato restituito «un giudizio positivo e le sue conclusioni, sostanzialmente, danno luce verde sul continuare gli approfondimenti. Se il documento avesse contenuto conclusioni negative, questa visione avrebbe probabilmente subito uno stop definitivo. Viste le conclusioni tutto sommato positive ci sono le premesse per poter continuare ad andare avanti e sviluppare questo tema». Il nostro interlocutore ravvisa altresì che, comunque, «si tratta di una visione generazionale. Quello che vediamo oggi verrà realizzato probabilmente fra una generazione, 20-25 anni. Bisogna cominciare a costruire le basi pianificatorie e quindi questo tipo di visione potrà trovare collocazione prima nel Piano di agglomerato e, inoltre, ci attiveremo affinché venga anche incluso nello studio strategico che sta portando avanti l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale sul Mendrisiotto e Basso Ceresio». La causa, ad ogni modo, va perorata: «Se guardiamo ad alcuni progetti di coperture autostradali che sono stati realizzati in Svizzera tedesca, sono stati tutti pensati più di vent’anni fa. Quella è la strada da seguire anche perché questi progetti non si possono improvvisare, ma necessitano di un processo di maturazione lungo visti anche gli ingenti investimenti».