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Le deduzioni per i premi di cassa malati? «Una fregatura»

Il Partito socialista è sceso in campo in vista della votazione del 18 giugno sullo sgravio fiscale per i premi di cassa malati dei figli - «Una misura inefficace, il risparmio effettivo sarebbe di poche decine di franchi al mese»
©Chiara Zocchetti
Paolo Gianinazzi
17.05.2023 12:15

«Le deduzioni fiscali per i premi di cassa malati sono un fregatura». È con questo motto che questa mattina il PS ha voluto lanciare la campagna in vista della votazione cantonale, in agenda il prossimo 18 giugno, sulla modifica della legge tributaria volta a introdurre una deduzione fiscale dei premi di cassa malati di 1.200 franchi per ogni figlio o persona bisognosa a carico. Una misura, approvata lo scorso dicembre dal Gran Consiglio, contro cui lo stesso PS ha promosso un referendum, raccogliendo oltre 8 mila firme. E una misura, come detto, che i socialisti considerano da più punti di vista «lo strumento sbagliato» per aiutare chi fatica a pagare i premi di cassa malati. 

«Lo strumento sbagliato»

Data la complessità dell’argomento, per spiegare al meglio i motivi per votare «no», il PS ha invitato alla Casa del Popolo di Bellinzona due economisti che, grafico dopo grafico, cifra dopo cifra, hanno voluto dimostrare l’inefficacia di tale misura. 

«Se lo scopo della misura è quello di compensare l’aumento dei premi di cassa malati, il meccanismo delle deduzioni non potrà mai raggiungere l’obiettivo», ha esordito l’economista Carmen Vaucher De La Croix. «E questo perché tale strumento non va a contribuire in modo significativo al pagamento dei premi o al loro aumento». Un esempio? «Per una famiglia con due figli e 100 mila franchi di reddito lordo, il risparmio mensile sarebbe di 27 franchi». Ma oltre ad avere «un effetto davvero esiguo», ha fatto notare l’economista, «essendo una deduzione uguale per tutti, essa avrà un beneficio che cresce con l’aumentare del reddito». Detto diversamente: «La deduzione favorisce i redditi più elevati». Ad esempio, rispetto ai 27 franchi già citati, la medesima famiglia con mezzo milione di reddito lordo avrebbe un beneficio mensile di circa 52 franchi. Un altro dato rimarcato da Voucher De La Croix riguarda l’impatto sul totale dei contribuenti, a fronte di un’importante diminuzione del gettito: «La misura va a toccare solo il 17% dei contribuenti, mentre il Cantone e i Comuni complessivamente vedrebbero le loro entrate diminuire di 10 milioni, in un momento di crisi finanziaria, limitando così la possibilità per lo Stato di offrire beni e servizi alle famiglie». Insomma, ha chiosato l’economista, «si tratta di una misura iniqua che non è assolutamente mirata al raggiungimento dello scopo». 

A concentrarsi sul contesto più generale, ossia sulle crescenti disuguaglianze, è stato l’economista Spartaco Greppi. «Il rapporto tra il 20% della popolazione più ricco e il 20% più povero è tendenzialmente in aumento. E nel 2020 la somma redditi più benestanti è di ben 4,2 volte superiore alla somma dei redditi delle persone meno abbienti. I dati mostrano quindi una tendenza vistosa alla crescita delle disuguaglianze, che in qualche modo andrebbero contrastate perché rischiano di compromettere la stabilità politica e la coesione sociale». Il problema, ha aggiunto, «è nella politica fiscale, che dovrebbe contrastare la crescita delle disuguaglianze». Invece, puntando sulle deduzioni fiscali «si favorisce ulteriormente la crescita di queste disparità». Quindi, «in un periodo di fragilità progressiva, sociale ed economica, in cui crescono i bisogni della popolazione, ma anche in un periodo di forte fragilità delle finanze pubbliche, bisognerebbe valutare seriamente e con estrema precisione le politiche sociali e il loro impatto sulle finanze pubbliche, e quindi sulla capacità dell’ente pubblico di rispondere ai bisogni crescenti della collettività». 

Riassumendo, il capogruppo del PS Ivo Durisch, anch’esso presente alla conferenza stampa, ha rimarcato che «in un momento in cui abbiamo visto tutti aumentare i premi di cassa malati, è importante dare soluzioni concrete che risolvano la situazione, e non fare solo proclami, come quello delle deduzioni fiscali di 1.200 franchi. Quella dei 1.200 franchi è una favola raccontata con l’auspicio di vincere in votazione. Perché alla fine non restano in tasca ai cittadini 1.200 franchi. Ma il beneficio per il ceto medio andrà dai cinque a venti franchi al mese. Tutto ciò togliendo importanti risorse allo Stato che servirebbero per rispondere ai bisogni dei cittadini». 

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