Le donne salveranno il mondo? In Ticino ci provano, con una colazione speciale...

Quale dovrebbe essere il fine a cui devono mirare la società contemporanea e gli Stati contemporanei? È quello di elevare la donna. Elevate la donna al rango che occupava prima! Mettetela al livello in cui era all’origine e vedrete che in 25 anni il mondo migliorerà. La salvezza del mondo è nell’elevazione della donna. Se non elevate la donna, o se lei non eleva se stessa, non si avrà la salvezza.
Più che una riflessione, quasi una profezia nelle parole del grande filosofo bulgaro Peter Deunov. Chi di certo in questi giorni si sta impegnando per migliorare il mondo, o perlomeno le condizioni di coloro che stanno soffrendo, sono le donne che si sono riunite all'Hotel Villa Principe Leopoldo per una colazione molto particolare.
La Women in Philantropy breakfast, organizzata dalla Fondazione Svizzera per UNHCR, partner nazionale dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha infatti voluto riunire le filantropi che vivono in Ticino per condividere idee ed esperienze nell'aiuto alle fasce più deboli della popolazione. Imprenditrici, manager, artiste che sono andate oltre alla retorica e agli stereotipi per agire concretamente: una velocità di pensiero e una capacità nel problem solving che è immediatamente emersa, tanto che ci sarebbero già interessanti progetti sul tavolo.

Un evento, quello presentato e condotto dall'executive delegate Leandro Sugameli con la preziosa collaborazione dell'imprenditrice Andrea Cameroni, di assoluto livello come d'altronde testimoniato dalla qualità delle ospiti: su tutte Claudia Parzani, una delle top manager italiane. La presidente di Borsa Italiana, nonché vicepresidente de Il Sole 24 Ore, è anche attiva in prima linea nella difesa dei diritti umani, tanto da aver voluto andare direttamente sul campo in alcune delle aree più critiche al mondo: esperienze raccontate durante la mattina luganese, commuovendo le presenti.
Ma decisamente intense anche le parole di Carlotta Wolf, della sezione emergenze e rapporti esterni dell'UNHCR, la quale ha illustrato le principali difficoltà nell'azione umanitaria, specialmente quando si tratta di aiutare donne e bambini. Storie dure, che però hanno fatto accrescere nelle filantrope ticinesi l'esigenza e il bisogno di intervenire al più presto, tanto che sono previste a breve ulteriori tavole rotonde.
«Per noi questa è stata una prima assoluta in Ticino - racconta Cristina Davies, CEO di Switzerland for UNHCR -, ma l'energia che ho percepito è stata così positiva che sono convinta che ci saranno molti altri incontri. Le donne che ho incontrato infatti non solo hanno idee, ma sanno anche come poter realizzare i loro progetti: adesso sanno che la nostra organizzazione è al loro fianco e che assieme potremo trovare un modo concreto per dare il nostro contributo alla società».
