Mendrisio

Le elette fanno squadra... e polemica

La scelta del nuovo primo cittadino Lucio Lorenzon di utilizzare il maschile inclusivo durante la sua presidenza ha suscitato la reazione di un gruppo di donne – «Enorme passo indietro»
© CdT/Chiara Zocchetti
Red. Mendrisio
07.05.2025 14:44

A Mendrisio la polemica è subito servita. A soli due giorni dall’insediamento del nuovo Ufficio presidenziale un nutrito gruppo di consigliere comunali e municipali ha «fatto squadra» per ribellarsi a una decisione del nuovo primo cittadino Lucio Lorenzon (UDC-UDF).

Ad aver suscitato la reazione compatta delle 15 elette è la decisione di Lorenzon, spiegata nel suo discorso di insediamento, di utilizzare il maschile inclusivo durante tutti i propri interventi. «Il risultato? – si legge in una presa di posizione interpartitica (ma non sottoscritta da rappresentanti della destra) –. Non si sentiranno più "consigliera comunale"/"capa dicastero" o "vice sindaca" ma solo "consigliere"/"capo dicastero" e "vice sindaco". Declinazioni in un maschile – sforzato – che stride con quanto ha fatto e fa, non senza fatica, la Città verso la parità di genere e con quanto in anni donne – e anche uomini – di tutti i partiti politici hanno con forza e determinazione portato avanti anche nei consessi politici del borgo».

«Un insulto»

Per le firmatarie non ci sono dubbi, si tratta di un «enorme e pesante passo indietro». Questo uso del maschile inclusivo – che si immagina sarà esteso da Lorenzon fuori dall’aula del Consiglio comunale – «non è una banale formalità ma è un insulto a chi di sentirsi chiamare al maschile come accadeva sempre in passato – e come in parte accade ancora oggi – non ne può più e non vuole più. Un segnale di chiusura per una Città che vogliamo aperta e inclusiva. Siamo fiere maestre, libere professioniste, sindacaliste, impiegate, avvocate, storiche, ecc.; donne fiere di quanto fanno – anche sul piano politico – in una nazione che ha sempre faticato a riconoscerci la parità e che evidentemente fatica ancora».

La decisione annunciata nella presa di posizione è di conseguenza di «continuare a difendere e rivendicare con forza la declinazione al femminile», «sottacere» non era un’opzione.

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