Castel San Pietro

Le entrate extra continuano ma restano sorprendenti

Il Comune registra per il quarto anno consecutivo introiti straordinari grazie alla presenza di «singoli e particolari contribuenti» – Il Municipio li considera ancora dei regali imprevedibili, ma nel 2021 hanno permesso di chiudere l’esercizio in attivo malgrado una deficit preventivato di 2 milioni
Nel futuro finanziario di Castello, almeno quello prossimo, non ci sono nuvole all’orizzonte. © CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
25.03.2022 06:00

Dopo quanti anni delle entrate straordinarie che si susseguono possono essere considerate ordinarie?

A questa domanda Castel San Pietro non sa ancora rispondere. Malgrado nel 2021 il Comune abbia registrato per il quarto anno consecutivo entrate straordinarie per sopravvenienze ed imposte speciali. Ricavi inattesi che hanno contribuito a registrare un utile d’esercizio di oltre 655.000 franchi a fronte di un disavanzo stimato di poco più di 2 milioni. I numeri sono contenuti nel messaggio accompagnante il Consuntivo 2021. Lo scorso anno i ricavi hanno superato «per la sesta volta nella nostra storia la barriera dei 10 milioni di franchi», si legge nel testo. E l’hanno superata ampiamente, visto che si sono assestati a oltre 15,5 milioni. «Senza le entrate straordinarie per sopravvenienze ed imposte speciali il totale dei ricavi sarebbe stato di 9,3 milioni». Il calcolo per quantificare le entrate extra è quindi presto fatto.

Ma chi deve ringraziare il Comune per questi «regali» - come li chiama anche la sindaca Alessia Ponti - che arrivano a sorpresa da alcuni anni? «Singoli e particolari contribuenti», si spiega nel messaggio, sia persone fisiche, sia aziende. «Sono entrate sempre difficili da prevedere - continua Ponti -, nello specifico tassazioni favorevoli che superano le tassazioni normali, anche legate ad annate particolarmente positive delle aziende». Maggiori dettagli su chi siano i facoltosi contribuenti non ce ne sono, anche se in paese il toto-nomi tiene banco da anni.

Parola d’ordine: prudenza

A Castel San Pietro la parola d’ordine resta comunque «prudenza». La situazione economica particolarmente favorevole - che ha portato il Comune a confermare il moltiplicatore politico d’imposta più basso del cantone al 55% - resta ancorata al «breve termine». Per il medio termine si vedrà. «Non vogliamo fare il passo più lungo della gamba», aggiunge la sindaca.

Ma si investe parecchio

A livello di investimenti però le iniziative in corso - e all’orizzonte - sono notevoli. L’onere netto dedicato agli investimenti nel 2021 è stato di quasi 4,9 milioni di franchi, spesi soprattutto per ristrutturare gli edifici scolastici, per lavori stradali e idrici. In arrivo vi sono però altre opere importanti, conclude la sindaca, a vocazione comunitaria: «Il progetto che porterà alla riqualificazione del centro paese con interventi anche alla piazza, che sarà portato avanti a tappe, e il rinnovo dell’ex Diantus».

Tornando ai numeri, il risultato d’esercizio 2021 è frutto di spese per 14,7 milioni e ricavi per 15,3 milioni. Il risultato è definito dal Municipio «estremamente soddisfacente».

Il centro che cambia

Il progetto per il centro paese a cui accenna la sindaca è oggetto anche di un altro messaggio municipale fresco di stampa. Si tratta di quello con cui l’Esecutivo chiede un credito di 372.000 franchi per organizzare un concorso di progettazione per la riqualificazione dell’area pubblica di quasi 20.000 metri quadrati nei pressi del nucleo (che comprende anche lo stabile ex Diantus). Il messaggio è particolarmente strategico - «uno dei più importanti della legislatura», le parole usate dall’Esecutivo - e mira a «riqualificare l’ingresso del nucleo e dotarlo dei servizi che non possono essere accolti all’esterno dello stesso». Il progetto dovrà prevedere la riorganizzazione della viabilità e dei parcheggi, l’inserimento di nuove abitazioni intergenerazionali, l’integrazione di servizi di prossimità, spazi ad uso delle associazioni e laboratori protetti, e l’armonizzazione degli spazi liberi e verdi.