Centovallina

Le FART scoprono le carte sulla fermata di Ponte Brolla

In pubblicazione i piani dell’ammodernamento dello scalo ferroviario per un investimento superiore ai 5 milioni di franchi
Il render della futura fermata di Ponte Brolla della Centovallina. ©FART
Mauro Giacometti
18.02.2021 06:00

Fermata della Centovallina a Ponte Brolla, si cambia. Con poco più di cinque milioni di franchi di investimento le FART, Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi, mettono mano alla stazione d’ingresso delle Centovalli, soprattutto per adeguarla alla Legge federale sui disabili entrata in vigore nel 2004 ma approfittando dei lavori per ammodernare e dare una «riordinata» allo scalo ferroviario. Il voluminoso dossier sul progetto di ammodernamento della stazione FART di Ponte Brolla è consultabile fino all’11 marzo negli uffici tecnici dei comuni di Locarno e Terre di Pedemonte.
Adeguamento dei binari

I punti cardine della ristrutturazione riguardano da una parte gli adeguamenti in altezza e larghezza dei marciapiedi di accesso ai treni e dall’altro, dopo la demolizione dello stabile che attualmente ospita la sala d’attesa e il locale tecnico, con la realizzazione di due pensiline, una delle quali ottenuta con lo sbancamento della parete di roccia a monte della stazione e la costruzione di un muro di sostegno in calcestruzzo.
Architettura uniforme

I lavori, che secondo il programma inserito nel dossier inizieranno a partire dall’autunno 2022 e si protrarranno per circa 14 mesi, sono affidati al Consorzio Centovalli composto, tra gli altri, dallo studio Marcionelli e Winkler di Bellinzona e dallo studio d’architettura Michele Arnaboldi di Minusio. Proprio quest’ultimo ha sviluppato il concetto architettonico e l’utilizzo dei materiali con i quali sono e saranno adeguate alle norme sui disabili tutte le altre stazioni della Centovallina. Alcune delle stazioni tra Locarno e Camedo ospitano degli edifici storici riservati all’accoglienza dei passeggeri. In generale queste strutture saranno oggetto di modifiche tecniche volte a mantenere gli edifici esistenti per volumi di riferimento e immagine delle stazioni stesse.
Il richiamo al pergolato

Gli stabili esistenti saranno affiancati da nuovi elementi costruiti con materiali ed arredi che proporranno una visione unitaria degli scali e con riferimento ai pergolati tipici della realtà rurale che caratterizza le Centovalli. In particolare, il nuovo «layout» delle stazioni FART sarà composto da strutture modulari realizzate con tubolari d’acciaio all’interno delle quali saranno alloggiati sale d’attesa (chiuse o solo coperte), panchine, distributore di biglietti, ecc. Sarà così anche per la stazione di Ponte Brolla dove tuttavia la biglietteria, in accordo con l’Ufficio cantonale dei beni culturali, verrà demolita.
Lo storico scalo

Al momento dell’apertura della ferrovia della Vallemaggia, nel 1907, la stazione di Ponte Brolla, dotata di tre binari, era posta sulla sponda destra della Maggia, in territorio di Tegna. Contestualmente all’apertura della ferrovia delle Centovalli, nel 1923, venne messa in servizio una stazione comune posta sulla sponda sinistra della Maggia, in territorio di Solduno, dotata di due binari passanti e di due binari tronchi, uno dei quali (in origine) a servizio della sottostazione elettrica (dagli anni 2000 utilizzata quale sede della squadra manutenzione della ferrovia). Nel 1965 fu soppresso il traffico sulla Locarno-Bignasco e con il disarmamento della linea fino a Ponte Brolla la stazione rimase quindi attiva solo per la Domodossola-Locarno. Fino al 1987 un binario di collegamento permetteva di immettersi dalla stazione della Locarno-Ponte Brolla (LPB) sulla ferrovia delle Centovalli (in direzione di Camedo e viceversa) senza dover effettuare una inversione di marcia nella stazione comune. Sul sedime della stazione LPB sorge ora il deposito-officina delle FART, inaugurato alla fine del 2003, che ha inglobato anche la trincea e la galleria della linea per Bignasco poste immediatamente a nord della stazione.
Fasi costruttive

Come detto, l’inizio dei lavori è in agenda, salvo imprevisti, per l’ottobre del 2022. Il cantiere sarà aperto sia durante il giorno che la notte per consentire il normale esercizio della linea ferroviaria. Gli interventi in prossimità dei due binari saranno però eseguiti prevalentemente di notte considerando il blocco del traffico ferroviario. Le attività al di fuori del sedime ferroviario saranno invece realizzate di giorno pur garantendo all’utenza la fruibilità di entrambi i marciapiedi.