Le ferite del maltempo al Lido e al Bosco Isolino

Breve, ma veramente intenso. È stato l’episodio di maltempo che si è abbattuto sul Locarnese nel pomeriggio di lunedì 16 agosto. Un episodio, appunto, circoscritto nel tempo le cui conseguenze si possono però ancora osservare oggi. E prima di ripristinare del tutto la normalità ci vorrà – in alcuni casi – almeno un anno.
«Il Bosco Isolino è tuttora chiuso per permettere lo svolgimenti di importanti lavori selvicolturali», spiega il municipale Bruno Buzzini a capo del Dicastero ambiente, territorio e sport. Costantemente sul posto, infatti, uomini che si prodigano nello sgombero delle piante abbattute dalla furia del maltempo (una sorta di tromba d’aria che ha colpito in particolare la sponde di Locarno e Tenero del Verbano), ma anche nel taglio di rami pericolanti e, in generale, nella messa in sicurezza dell’area. «Ci vorranno ancora due o tre settimane», aggiunge il nostro interlocutore. «Contiamo di poter riaprire l’area verde per la fine di settembre».
Questo per ciò che concerne l’accesso al pubblico. Discorso diverso, invece, per il ripristino del patrimonio arboreo. «Ora andrà elaborato un progetto di rimboschimento e rivitalizzazione», spiega Buzzini. Un processo che deve giocoforza seguire i ritmi e le esigenze della natura, che quindi potrà con ogni probabilità concretizzarsi verso l’autunno dell’anno prossimo.
Sono invece tornati agibili, ricordiamo, gli altri spazi verdi chiusi immediatamente il 16 agosto. Il bosco della Bolla Grande, ad esempio, è nuovamente aperto, salvo alcune aree circoscritte in cui eseguiranno ancora lavori nelle prossime due settimane. E anche il Parco della Pace, tanto apprezzato durante la bella stagione, è tornato a disposizione della popolazione e dei turisti.
Un tetto da rifare
Ma il maltempo non ha colpito solo queste aree naturali di Locarno. Il forte vento ha letteralmente distrutto il tetto della tribuna dello stadio Lido, di proprietà del Comune. «In questi giorni si stanno posando i ponteggi e una struttura autoportante che permetterà di fornire una copertura provvisoria alla tribuna, la quale potrà quindi tornare nuovamente accessibile», spiega il municipale. Una struttura indipendente da quella esistente – che quindi si situerà qualche metro più in alto del tetto originale – necessaria non solo per offrire un riparo agli spettatori che assistono alle partite del FC Locarno, ma anche perché la tribuna di per sé non è impermeabile. Quindi, mancando il tetto, in caso di pioggia i locali sottostanti potrebbero alla lunga soffrire di infiltrazioni d’acqua.
Messa la pezza, poi si dovrà anche pensare al progetto di rifacimento definitivo della copertura della tribuna, la cui superficie è assai ampia: misura la bellezza di 650 metri quadrati. Sicuramente da valutare, di riflesso, la possibilità di installare pannelli fotovoltaici.
Amianto sì, pericolo no
Tornado alla furia del vento che ha distrutto la copertura, Buzzini ricorda che malgrado la presenza di amianto non vi sono stati pericoli per la popolazione. In casi simili, il pericolo è più elevato al momento della disgregazione del materiale. Ma nello specifico è stato mitigato dalla pioggia battente che ha evitato la dispersione di polveri nell’aria. «Poi abbiamo subito fatto intervenire una ditta specializzata per il recupero e lo smaltimento del materiale», sottolinea il municipale.
I danni tradotti in costi
«Il Municipio è più che soddisfatto dalla prontezza e dalla professionalità dimostrata in questa emergenza dai Servizi del territorio», conclude Buzzini. Servizi dimostratisi assai reattivi ed efficienti nel rispondere agli ingenti problemi sorti. Problemi che, oltre a impegnare gli uomini della Città e di ditte specializzate, sono inevitabilmente forieri anche di determinati costi. «I danni, nel globale, possono essere quantificati in centinaia di migliaia di franchi», conclude il capo del Dicastero ambiente, territorio e sport. Che siano 200, 300 o 400 mila si vedrà a conti fatti. Per le questioni selvicolturali il Cantone contribuirà comunque al 50% delle spese. Mentre per la tribuna entrerà in gioco, almeno in parte, l’assicurazione.