Le levatrici scrivono a De Rosa

La sezione ticinese della Federazione svizzera delle levatrici ha deciso di prendere in mano carta e penna e di scrivere al direttore del DSS Raffaele De Rosa. L’oggetto della missiva? Il destino dei reparti di maternità e pediatria degli ospedali di Mendrisio e Bellinzona a seguito dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus. «Durante la fase acuta della pandemia da COVID-19 - premettono le co-presidenti Veronica Grandi e Francesca Coppa Dotti - fortunatamente le gravide, le partorienti, le puerpere e neonati non figuravano fra le categorie a rischio e concretamente si sono presentati pochi casi sospetti o accertati di infezione». Detto questo, prosegue la nota, «nonostante i dati preliminari rassicuranti, anche i professionisti che operano nell’ambito ostetrico hanno dovuto gestire l’incertezza generata dalla situazione e riflettere sulle migliori soluzioni da adottare per il benessere psico-fisico delle utenti e dei professionisti stessi». Nel dettaglio viene precisato che le levatrici ospedaliere e indipendenti hanno anch’esse adattato l’approccio della presa a carico di gestanti e famiglie per rispondere al meglio alle esigenze di sicurezza fisica ed emotiva di tutti gli attori. «Le criticità di questo adattamento si sono rivelate molte e complesse, ma meritano di essere affrontate in un’altra occasione».
Per la sezione che rappresenta le levatrici ticinesi urgente, come detto, è un’altra questione: «Desideriamo con priorità assoluta attirare l’attenzione sul destino dei reparti di maternità e pediatria degli ospedali regionali di Locarno e Mendrisio. I due servizi sono stati stravolti dalla riorganizzazione ospedaliera durante lo stato di necessità: le camere sono state fisicamente adibite ad altri ruoli e il personale indirizzato ad altre mansioni. Le levatrici ospedaliere hanno dato prova di una grande disponibilità e comprensione dovute alle circostanze accettando un cambio di sede e/o di ruolo, modificando la dinamica dei reparti maternità di Bellinzona e Lugano dove si sono concentrate le nascite, generando un comprensibile incertezza e fatica». Un periodo, questo, non esente da criticità. «In piena crisi, in occasione di questi cambiamenti radicali la comunicazione ai diretti interessati è stata molto succinta, comprensibilmente senza nessuna indicazione delle tempistiche non conoscendo l’evolversi della pandemia. Attualmente però non possiamo condividere la mancanza di chiarezza per quanto riguarda il rientro nei sopraccitati reparti che dovrebbe avvenire a breve. Il personale ha appreso informazioni frammentarie e contraddittorie dai mass media che hanno generato malumore e disagio». Le co-presidenti dell’associazione arrivano quindi al punto: «I reparti di maternità e pediatria di Locarno e Mendrisio si inseriscono in una pianificazione che vuole garantire un servizio pubblico capillare forte. Questa volontà è emersa anche dalla votazione popolare del giugno 2016. La qualità dei servizi è senza dubbio per tutti noi è un aspetto essenziale, che va di pari passo da un lato con una comunicazione chiara e comprensibile e dall’altro con un coinvolgimento nelle scelte di eventuali cambiamenti. Una modifica dei mandati deve essere fatta con i dovuti correttivi alla pianificazione, in modo trasparente basato su una valutazione attenta e ponderata delle dinamiche». Di qui la decisione di indirizzarsi direttamente al consigliere di Stato De Rosa «per avere informazioni chiare ed esaustive sul futuro prossimo dei reparti di maternità e pediatria di Locarno e Mendrisio».