I dati

Le piscine non vanno in vacanza

In Ticino la stagione balneare è entrata nel vivo – Dopo un maggio piovoso e un giugno ballerino, i numeri delle affluenze nelle strutture del cantone hanno raggiunto l’auspicata velocità di crociera – Il confronto con il 2022 non regge, ma non mancano le sorprese positive
©Gabriele Putzu
Francesco Pellegrinelli
12.07.2023 06:00

Quindici minuti dopo l’apertura dei cancelli e il Lido di Lugano è già nel pieno dell’attività, con un discreto numero di avventori, tra famiglie, giovani iscritti ai corsi di nuoto e bagnini. Segno di un’estate balneare che finalmente è entrata nel vivo dopo un inizio incerto segnato da un bollettino meteo piuttosto sfavorevole.

Numeri da record

«Le piogge di maggio e il tempo ballerino di giugno ci hanno penalizzato. Ora, ci stiamo riprendendo», confermano i responsabili del Lido comunale di Bissone, la cui capienza massima raggiunge le 650 persone. A influire sui risultati della struttura sono soprattutto i fine settimana: «L’ultimo weekend è stato da primato. Su due giorni abbiamo registrato oltre mille ingressi». Numeri da record che tornano per contro nella media durante i giorni lavorativi della settimana.

Più esplicito, nel raffronto con l’estate del 2022, è il responsabile della struttura di Sessa, Mattia Panizzolo: «Siamo sotto del 15%». A correggere il tiro, inserendo il dato in un confronto pluriennale, è il responsabile delle strutture balneari della Città di Lugano, Gianfranco Salvati: «Fatta eccezione per l’estate del 2022 - quando i giorni di pioggia tra maggio e settembre si contavano sulle dita di una mano - l’affluenza di quest’anno è nella media».

Di certo, in questi giorni l’attività dei centri balneari è entrata nel vivo. «Domenica a Carona abbiamo sfiorato il record storico di 1.500 entrate. Al Lido di Lugano, sull’arco di tutta la giornata, abbiamo superato le 3.500 affluenze». Come ogni anno non manca la presenza delle famiglie italiane. «Scelgono le strutture del Ticino per trascorrere la domenica al fresco. Tra le destinazioni cittadine, Carona è quella più gettonata. Riva Caccia e San Domenico, invece, conservano una dimensione più locale», osserva ancora Salvati.

A tenere testa ai dati eccezionali del 2022 ci sono invece i risultati dei Bagni pubblici di Bellinzona, come ci conferma il responsabile Alessandro Stampanoni: «A giugno, con nostra grande sorpresa, abbiamo registrato oltre 23 mila ingressi, solo 700 in meno rispetto al 2022». Confermato invece il calo di maggio. Qui, le cifre parlano di una brusca frenata pari al 70%. «Siamo nettamente sotto», ammette Stampanoni. Tornando al presente, anche luglio si è avviato nel migliore dei modi. Un dato su tutti: domenica scorsa la struttura ha accolto 2.650 persone. «Uno dei migliori risultati degli ultimi dieci anni», osserva Stampanoni che tra le attrattive maggiori dei Bagni cita i trampolini da 1, 3 e 5 metri. «Sono sempre aperti e molto apprezzati dai giovani. Una volta al giorno, poi, vengono aperti anche i trampolini da 7 e 10 metri».

La regola del termometro

Qui, come altrove, la legge dell’affluenza risponde a una logica piuttosto semplice: più le temperature salgono, più le strutture vengono prese d’assalto. Si capiranno i risultati dello scorso fine settimana, quando la calura estiva ha raggiunto livelli di guardia. All’inverso, però, qualche goccia di pioggia - magari anche solo annunciata - può compromettere il risultato giornaliero. «Le previsioni a portata di smartphone, sempre più spesso, spingono la clientela a cambiare programma, scegliendo un’attività alternativa alla più classica rinfrescata in piscina. Basta una goccia sul display a indicare l’arrivo imminente della pioggia e la piscina viene snobbata», spiega Panizzolo dei Grappoli di Sessa. Una dinamica nota agli esperti del settore turistico: le previsioni meteorologiche influenzano l’affluenza e, in alcuni casi, anche i prezzi degli alberghi. Ad ogni modo, anche le restanti strutture del cantone confermano l’andamento generale: rispetto allo scorso anno, l’attività balneare del 2023 sconta gli effetti di un’estate segnata da un bollettino meteo non sempre favorevole. Una dinamica a cui non sfugge nemmeno la piscina comunale di Mendrisio. Complessivamente tra giugno e i primi giorni di luglio la struttura ha registrato 13.700 entrate, contro le 18.000 della passata stagione. Un calo di quasi il 25%. «I risultati sono comunque in linea con il periodo pre-COVID», commenta il Dicastero sport che giudica in maniera positiva la stagione. Ora la piscina è entrata nel mese più caldo: «Statisticamente l’ultima di giugno e le prime tre di luglio sono le settimane più gettonate», ci confermano dal Dicastero. «Ad agosto, poi, i numeri tendono nuovamente a calare». Intanto, domenica scorsa e l’ultima di giugno, la piscina ha registrato il tutto esaurito, 1.200 presenze.

A dare una spinta alla cifra d’affari, quasi ovunque, accanto ai corsi di nuoto, si sono aggiunte alcune attività accessorie : «Al mattino offriamo colazioni; in serata aperitivi», spiegano da Bissone confermando un copione molto apprezzato dalla clientela ticinese.

Quando a influire sui numeri è una semplice applicazione

A volte basta un simbolo grafico. Una nuvoletta, peggio ancora se accompagnata da un fulmine. «Le previsioni meteo in tempo reale, a portata di smartphone, hanno cambiato l’approccio dei turisti al viaggio», conferma la presidente di HotellerieSuisse Ticino, Sonja Frey. «È oramai una pratica diffusa di consultare il meteo prima di decidere se trascorrere un fine settimana in vacanza, magari in un cantone vicino. Le applicazioni meteo hanno sicuramente accentuato questa tendenza». Di qui, la conseguenza: queste previsioni - a volte poco affidabili se non del tutto errate - finiscono per condizionare la scelta dei turisti e i bilanci delle strutture. Del tipo: piove? Allora non vale la pena partire.

«Piove, non andate in Ticino»

Chi non ricorda, a questo proposito, i titoli della stampa d’Oltralpe che in passato e in più di un’occasione (per Pasqua) aveva suggerito ai confederati tedeschi di godersi il sole dell’Altipiano, piuttosto che andare in Ticino a prendersi la pioggia? Ecco, qualcosa di simile si ripete ogni giorno, con le applicazioni meteo, beninteso quando queste sono poco affidabili. Basta la semplice nuvoletta e la vacanza viene messa in dubbio. «Va detto che questo vale soprattutto per le piccole strutture, ma non durante le grandi manifestazioni come il Festival del Film o il Moon&Stars», commenta ancora Frey, che in linea generale osserva: «Sempre più spesso la gente attende l’ultimo minuto per prenotare. Consulta le previsioni meteo e poi decide direttamente sulla piattaforma online». Piattaforma dove talvolta i prezzi seguono l’andamento delle previsioni meteo. Insomma, sono gli stessi albergatori che correggono l’offerta in caso di brutto tempo: «Succede anche in Ticino. Ognuno è libero di fare ciò che preferisce, ma non credo sia la soluzione migliore», conclude Frey. «È una pratica che rischia di rovinare il mercato».