La storia

Le scosse di Sisma al mondo del rap: «Sacrificio e cuore, così ce l’ho fatta»

Il rapper bellinzonese Amos Zoldan si è fatto strada dapprima in Romandia ed ora a Zurigo: «Devi essere qua per emergere, qui vivono Stress e Bligg, per dire» - Il suo quarto album, «Circolo Vizioso», è appena uscito ed è stato prodotto con l’amico Moop: «Parlo di rivalsa sociale»
Sisma, da Sementina alla conquista della Svizzera.
Alan Del Don
20.11.2020 06:00

«Dico quello che penso. Sempre. E se non va bene a tutti, pace». È la schiettezza fatta persona Amos Zoldan, in arte Sisma, rapper bellinzonese che si è fatto strada in Svizzera a suon di rime. Prima ha conquistato la Romandia ed ora sta facendo lo stesso a Zurigo, dove risiede con la famiglia e lavora. Ha chiuso un «Circolo Vizioso», per prendere spunto dal suo nuovo album partorito in collaborazione con il produttore Michele «Moop» Lysek.

Un fiume in piena

È un fiume in piena. Sia quando «rappa» sia quando parla. Staresti ad ascoltarlo per ore, Amos Zoldan. Il soprannome Sisma arriva dalla sua irrequietezza. Un terremoto, insomma, come lo chiamava affettuosamente da piccolo il padre. Partite da Sementina (oggi quartiere di Bellinzona) le sue scosse hanno raggiunto ogni angolo della Confederazione senza provocare danni ma inanellando una soddisfazione dietro l’altra. Classe 1982, sposato e padre di due bambine (le «mie principesse»), di professione consulente tecnico per studi di ingegneria, si è avvicinato alla musica hip hop da adolescente.

«A 20 anni sono scappato dal Ticino. Per chi pratica il mio genere vi sono pochi sbocchi. Verso il cantone in cui sono nato provo un misto di amore e rabbia. Da una parte vi torno volentieri perché lì vivono i miei genitori, il resto della famiglia e molti amici. Dall’altra, quando ho iniziato a fare musica, mi sentivo chiuso in gabbia», esordisce il nostro interlocutore. Ha fatto le valigie e ha preso casa dapprima a Losanna (per una dozzina di anni) e infine a Zurigo. Una città, quest’ultima, che «offre tanto. È come Milano per l’Italia. Se vuoi emergere in Svizzera devi essere qua. Qui trovi tutti, da Stress a Bligg (i rapper più famosi del nostro Paese, ndr.). E l’attenzione dei media nei nostri confronti è più importante».

Nessuno è profeta in patria

Nessuno è profeta in patria (ops, in Ticino), verrebbe da dire. I successi sono giunti oltralpe. Nel 2010 si è aggiudicato il «Reprezent d’honneur», un prestigioso riconoscimento assegnato ai rapper in Romandia. Un premio grazie al quale è stato in seguito scelto per rappresentare il nostro Cantone nei The Swiss Avengers, progetto interculturale che ha riunito quattro cantanti hip hop delle regioni linguistiche elvetiche. Negli ultimi anni la consacrazione con la partecipazione all’openair di Frauenfeld (il più grande in Europa per gli appassionati del genere) ed esibizioni nelle sale di concerti Docks a Losanna e Fri-Son a Friburgo. L’emergenza sanitaria lo ha costretto ai box, come tutti. «L’aspetto più duro del lockdown è stato non poter fare concerti. Mi ha pesato tantissimo perché il palco è la mia valvola di sfogo. Il rovescio della medaglia è che il confinamento mi ha permesso di scavare nel profondo», racconta Sisma. E vi ha trovato la canzone «Sementina Bridge», che fa parte del nuovo album (il quarto da solista) digitale «Circolo Vizioso»: «Qualcuno forse lo ha in mente prima del risanamento. Stupendo. Mi ricorda il quartiere dove sono cresciuto ed il Queensboro Bridge di New York».

Dalla gavetta al successo

È l’unica delle 15 tracce (info su www.linea23.ch) ad essere stata prodotta fra le quattro mura domestiche, durante la prima ondata pandemica. «Il titolo dell’album è il nome del gruppo che a metà degli anni Novanta avevo con Michele Lysek, detto Moop. Siamo tornati a lavorare assieme, chiudendo il cerchio», rileva il 38.enne. Le sonorità sono quelle di quel periodo, perché è «la mia comfort zone, il mio campo di battaglia». Ma i testi sono più maturi. «Parlo soprattutto di rivalsa sociale. La situazione che ho vissuto è uguale a quella di tante altre persone. Con il lavoro ed il sacrificio ce l’ho fatta. Ognuno può riuscire a trovare il suo posto nella società, ma deve darsi da fare». Sisma ha realizzato il sogno dopo tanta gavetta. Da «terremoto» ad artista.