Le sculture rimarranno unite

LUGANO - Il «Pavone» di Remo Rossi potrà continuare a dialogare con il «Cavallo» di Nag Arnoldi, mentre la «Figura verticale» di Selim Abdullah farà ancora coppia con il «Risveglio femminile» di Mario Bernasconi. E insieme a loro ci saranno sempre le opere di Max Bill, Jean Arp, Piero Selmoni e Paolo Bellini, per citarne solo alcuni. Una quindicina delle sculture che animavano il giardino Belvedere di fronte al LAC, recentemente rimosse per i lavori di sistemazione dell'area verde, saranno riposizionate tutte insieme in un altro luogo del centro cittadino. È quanto scaturito dall'incontro avvenuto ieri fra rappresentanti di Municipio, Museo d'Arte e degli artisti e intellettuali firmatari dell'appello contro la rimozione e lo smembramento della collezione.Inizialmente la Città aveva infatti reso noto che le sculture - conservate in magazzino dopo la rimozione - sarebbero in futuro state ricollocate «sparse» nei vari quartieri cittadini, comprese le zone periferiche. Una mossa, compiuta senza interpellare i diretti interessati (gli autori ancora viventi), che aveva fatto sollevare non poche voci di protesta dal mondo culturale. Ieri, dopo una lunga discussione, il chiarimento e la decisione: le opere rimarranno unite, anche perché così prevedeva un messaggio municipale approvato nel 1979, che poneva le basi per la creazione di un museo all'aperto al Belvedere.
«È stata una buona riunione, sono state poste le basi per un tavolo di discussione che dovrà individuare una collocazione adeguata» commenta Giovanna Masoni, responsabile dell'Area della cultura e dell'istruzione. Nessuna soluzione è al momento esclusa, anche se gli artisti vorrebbero mantenere le opere nei pressi del lungolago.Anche per il sindaco Marco Borradori «questo accordo accontenta entrambe le parti e ci permette di trovare una soluzione condivisa».