Le terme a Seseglio, progetto pronto a risorgere dalle sue ceneri

CHIASSO - A poco più di cinque anni dal no popolare, che affossò, forse più per motivi di sfiducia politica verso il Municipio allora in carica, un progetto milionario che aveva suscitato grande interesse non solo in Ticino, riprende corpo la possibilità di veder sorgere un centro benessere sui vasti fondi abbandonati di fianco ai campi da tennis della frazione chiassese di Seseglio. Archiviata la stagione referendaria – in rapida sequenza furono stroncati, oltre alla nuova pianificazione dei fondi di Seseglio, la proposta di cessione di un terreno comunale all’AGE SA e il progetto TrenHotel – e cambiati quasi tutti i volti dei municipali, le autorità della cittadina sono pronte a estrarre dai cassetti il dossier. In effetti, i 3-4 mappali di privati su cui in passato sorgeva la ditta di cascami Lurà & Pettinari versano in uno stato di pernicioso degrado, non solo estetico, da tempo ormai immemore. È giunto quindi il momento, a mente dell’Esecutivo guidato dal sindaco Bruno Arrigoni, di riprendere in mano l’iter pianificatorio per dare un futuro decoroso al comparto. L’impostazione municipale è stata svelata ieri sera ai capigruppo dei partiti rappresentati nel Legislativo, in modo da fiutare l’aria che tira. Di certo, nessuno vuol rivivere il braccio di ferro sfociato in una votazione popolare che ha bloccato ogni progetto di sviluppo per l’area. Da capire se il Municipio intenda rispolverare la variante del Piano regolatore per trasformare quella che dal 1993 è catalogata come zona Attrezzature sportive private in zona Speciale sportiva e turistica, o se preferisca correggere leggermente la rotta rispetto alla proposta approdata alle urne il 24 novembre del 2013. Sia quel che sia, in questi giorni a Chiasso si è tornati a parlare di centro termale. Ne sono consapevoli anche gli imprenditori che, riuniti nella Blulife SA, già nel 2010 ottennero una licenza edilizia, poi invalidata su ricorso, per realizzare la struttura per il relax e il tempo libero a Seseglio. «Sappiamo – afferma Gianni Delcò, membro del consiglio della Blulife – che il Comune vuol fare qualcosa a livello pianificatorio. In questo momento, il nostro gruppo è concentrato sul progetto delle terme a San Siro, dove siamo rimasti in lizza con un solo altro gruppo. È un progetto molto più interessante, ma non escludo a priori che in futuro si possa tornare su quello di Seseglio». Visto l’esito del referendum, aggiunge, i terreni nei pressi del centro sportivo chiassese sono rimasti altamente inquinati, con tanto di travaso di sostanze contaminanti nel vicino ruscello. Ciò che viene definito «scandaloso e pericoloso». Un paradosso se si considera che in prima fila contro la riqualificazione e l’edificazione dei fondi si schierarono gli ambientalisti. Sulla stessa lunghezza d’onda si sintonizza Valentino Tomasoni, l’altro imprenditore che si spese in prima persona per il progetto «Terme di Chiasso. Terme & Spa». Noto per il ruolo ricoperto in due strutture rinomate come la SPA di Monticello Brianza e l’Acquaworld di Concorezzo, al manager italiano «fa piacere che il Comune si stia nuovamente muovendo per Seseglio. Secondo me il progetto che presentammo ha ancora un senso, ma è presto per dire se a noi interessa dopo tutto questo tempo. L’area è rimasta nello stesso stato di sei anni fa, forse il Comune ha ritenuto che i tempi siano maturi per recuperarla e cessi di essere una discarica. Me lo auguro per la cittadinanza». Per ora, dunque, la Blulife resta alla finestra, ma nel caso andasse in porto l’auspicata modifica del Piano regolatore comunale «valuteremo – conclude Tomasoni – se riprendere in mano il nostro progetto». Piano che prevede, previo investimento di 16 milioni di franchi, la realizzazione sui fondi privati di via Campagna di una «struttura leggera, su un solo piano (oltre al parcheggio interrato con 100 stalli, ndr), in cui dominano vetro, legno e acciaio». Il centro termale presentato all’epoca a stampa e opinione pubblica contemplava un’area coperta di 4 mila metri quadri ed una all’aperto. L’offerta si componeva di «vasche interne ed esterne calde tutto l’anno, un’area dedicata al mondo delle saune e del relax e un’area dedicata ai massaggi e ai trattamenti estetici». Non di secondaria importanza la prospettata creazione di 50 posti di lavoro qualificati. Forse, Chiasso può tornare a sognare.