Sotto la lente

L’elogio della lentezza va veloce

Bellinzona: l’attenzione alla mobilità lenta dell’autorità si vede non solo nelle quattro passerelle ciclopedonali già realizzate, ma anche nell’introduzione in praticamente tutti i quartieri della Città aggregata di zone 30 se non addirittura 20 - Da nord a sud ecco dove occorre rispettare i limiti
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
03.11.2021 16:34

L’elogio della lentezza in una società che va eccessivamente veloce. L’intensificazione della vita nervosa non la scopriamo di certo oggi. La sua origine, per il filosofo Georg Simmel, è legata all’avvento della modernità. Quel turbinio di emozioni che avvolge l’essere umano fino ad avere conseguenze sulle sue relazioni e, naturalmente, sulla sua quotidianità. La riscoperta di un «altro» modo di vivere è possibile. Anzi, è raccomandata. Perché così facendo si riscopre altresì la bellezza del paesaggio che ci circonda. Non è dunque un caso che il sindaco di Bellinzona Mario Branda, inaugurando negli scorsi giorni la passerella ciclopedonale Gorduno-Castione (la quarta nel comprensorio della Bellinzona aggregata: la quinta è in costruzione alla Torretta), abbia posto l’attenzione proprio su una sorta di riconquista del territorio grazie, appunto, alla mobilità lenta.

Si va piano ovunque

La Città ha fatto tanto negli ultimi anni seguendo gli intendimenti racchiusi nei vari Programmi di agglomerato e nel Programma d’azione comunale. Vuoi attraverso il progressivo potenziamento del trasporto pubblico (volto a ridurre il traffico privato), vuoi realizzando dei manufatti come quello appena citato e vuoi introducendo praticamente in ogni quartiere le cosiddette zone 30. È su queste che accendiamo i riflettori. La novità, lo saprete, è la creazione di una zona d’incontro in piazza Governo votata a larghissima maggioranza dal Legislativo a fine ottobre: limite a 20 km/h, precedenza ai pedoni e divieto di transito nel tratto fra la fontana della Foca (che in realtà, l’opera di Remo Rossi, rappresenta un’otaria che dal 1945 sorride a chi si affaccia dal Palazzo delle Orsoline) ed il Teatro Sociale.

Ma da nord a sud si va a passo di lumaca un po’ ovunque nella capitale. A Preonzo e a Moleno la zona 30 è stata completata nel 2018; si va piano pure a Claro, Gnosca e Gorduno (nei prossimi anni la misura verrà estesa al nucleo a monte); addirittura Sementina e Monte Carasso sono state di recente unite da un’unica zona dove è vietato pigiare sull’acceleratore.

Altre novità a breve

A Giubiasco, ad esempio, per arrivare al Borghetto occorre rispettare il limite di 20 chilometri orari, mentre il 30 all’ora vige da poco anche in piazza Grande. Veniamo a Camorino, dove in località Margnetti si procede a 30 km/h, mentre presto si dovrà viaggiare al massimo a 20 all’ora nel nucleo di Comelina; a Gudo troviamo le zone 30 in via Ala Monda e nel comparto Santa Maria. Infine Bellinzona. Di piazza Governo abbiamo già detto; il Municipio è al lavoro per completare la zona 30 Pratocarasso-Gerretta e per definirne una simile ai Saleggi al confine con Giubiasco, dove entro una decina d’anni sorgerà l’ospedale regionale.