Mendrisiotto

L'equilibrio apparente di Chiasso: partiti vicini e arrocco sfiorato

Luca Bacciarini è il nuovo volto di un Municipio in cui la distribuzione delle poltrone rimane invariata – Il più votato è Arrigoni, confermati Tonini, Dosi e Lurati dà vita a una sfida all’ultima scheda con il compagno di partito
© Francesca Agosta

A Chiasso non cambia nulla. O quasi, visto che un municipale da «sostituire» c’era per forza di cose a causa della non ricandidatura di Sonia Colombo-Regazzoni. Il neo eletto in casa PLR è Luca Bacciarini, secondo più votato dopo il sindaco uscente (e ad interim) Bruno Arrigoni 1.491 voti per lui. Confermati gli altri rappresentanti dell’Esecutivo: Stefano Tonini (Lega-UDC-Indipendenti, 895 voti personali), Davide Dosi (US-I Verdi, 884) e Davide Lurati (Il Centro, 857).

Equilibrio superficiale

Se l’analisi sommaria dei risultati sortiti dalle urne parla di equilibri e conferme, uno studio più approfondito rivela colpacci sfiorati e partiti più vicini che mai per quanto concerne i risultati collettivi. Il derby interno in casa Il Centro - un derby di cui apertamente nessuno parlava ma che dietro le quinte era noto - è stato infatti tiratissimo, all’ultimo voto. L’uscente Davide Lurati ha confermato la propria poltrona ma Amedeo Mapelli ha sfiorato il colpaccio: 2 i voti che hanno separato i due: Lurati ha ottenuto 857 prefereziali, Mapelli 855. E il testa a testa potrebbe aver giovato al partito, Il Centro ha infatti ottenuto il 14,27% delle schede, nel 2021 la percentuale era stata dell’11,8 (vedi articolo sotto).

Primato indiscusso

In casa liberale radicale un lieve rimbalzo verso il basso c’è stato (la non ricandidatura di Colombo-Regazzoni che nel 2021 aveva raccolto oltre 1.500 voti personali potrebbe avere un ruolo), ma a Chiasso il partito si conferma saldamente la prima forza, con gli altri che restano staccati di svariate lunghezze. Il più votato e sindaco ad interim, come scritto, è Arrigoni (con circa 300 voti meno di 3 anni fa), con quasi 400 lunghezze di vantaggio su Bacciarini. Il gruppo ha totalizzato il 27,64% delle schede, nel 2021 erano state il 30,6%.

«È un risultato soddisfacente. Come gruppo abbiamo raggiunto gli obiettivi, ma siamo scesi un po’, forse anche a causa della partecipazione calata (è stata del 55,2%, nel 2021 era stata del 59,09%, ndr), e questo sarà un dato da analizzare - sono le parole a caldo di Arrigoni -. Personalmente sono felice, ho fatto un buon risultato e mi fa molto piacere per Bacciarini. Avevamo una lista forte e questo credo abbia aiutato, ma forse ci è mancata un po’ di competizione interna».

Flessioni condivise

Il terzo candidato più votato è stato Stefano Tonini (Lega) che grazie agli 895 personali ha confermato la poltrona ereditata a fine 2023 dopo le dimissioni di Roberta Pantani Tettamanti. Come il PLR, anche la Lega (alleata con l’UDC) ha subito una lieve flessione: le schede ottenute sono state il 16,95%, tre anni fa erano state il 19,9%. «Sono molto contento della mia votazione personale, sono in Municipio da 6 mesi e penso di aver imparato le dinamiche quindi sono felice della riconferma da parte dei cittadini. Mi onora e mi stimola. A livello di gruppo invece il calo dovrà essere analizzato anche insieme all’UDC», reagisce Tonini.

Vicinissimo a Tonini, il candidato del gruppo US-I Verdi Davide Dosi, con 884 preferenze. Un gruppo che, come i due citati in precedenza, ha lasciato per strada qualche punto percentuale forse anche a causa della «new entry» HelvEthica Ticino che presentava per la prima volta una lista a Chiasso e ha ottenuto il 2,36% delle schede. US-I Verdi ha raggiunto il 16,05% delle schede, nel 2021 questa percentuale era stata del 18%. «PLR a parte, che si sa che a Chiasso è forte, è stata un’elezione equilibrata: noi Centro e Lega siamo a pochissima distanza - commenta Dosi -. Io sono tranquillo, più del mio risultato personale mi interessava quello del gruppo». L’equilibrio di cui parla Dosi è ancora più lampante osservando i voti di lista: Il Centro ha ottenuto il 20.93%, Lega-UDC il 20,83% e US-I Verdi 20,40%.

I due candidati del Centro al fotofinish

Due voti. Due minuscoli voti di differenza hanno separato i due contendenti del Centro, Davide Lurati (Municipale uscente) e il giovane classe 1993 Amedeo Mapelli. «Perdere così fa male», ammette a caldo quest’ultimo, sconfitto al fotofinish. «Io e Davide abbiamo seguito assieme i risultati. Una volta arrivato l’esito delle urne, gli ho subito fatto i complimenti. È stata una bella sfida, tiratissima». Al ristorante Carlino, i due candidati del Centro si sono abbracciati di fronte al consigliere nazionale Giorgio Fonio. «Devo fare i complimenti ad Amedeo», racconta Lurati. «Perdere per così pochi voti di scarto lascia certamente l’amaro in bocca, ma non deve buttarsi giù. Ha fatto un’ottima campagna elettorale, è giovane e ha tutta la carriera politica davanti». Per Lurati, ora, inizia la terza legislatura. Un segnale di fiducia importante. «Sono contento, sì», prosegue il neo-eletto. «Faccio politica comunale dal 2008, dal 2012 sono in Municipio. Insomma, un periodo lungo ma che mi ha dato e mi darà ancora soddisfazioni». Lurati, nonostante il piccolissimo scarto da Mapelli, è evidentemente felice del risultato. «Anzi, stra-felice», commenta. «Non solo a livello personale, bensì anche per il partito. Il Centro, rispetto al 2021, ha fatto un notevole balzo in avanti. E questo è una premessa confortante in vista dei risultati del Consiglio comunale previsti oggi». Per l’esattezza, il partito (che correva assieme ai Verdi liberali) è passato dal 12% di tre anni fa al 20,93%. Il segreto? Secondo i due sfidanti Lurati e Mapelli, la composizione della lista per il Municipio. «Mettere assieme delle candidature forti ha pagato», commenta il Municipale. Sulla stessa linea d’onda Mapelli: «Il derby interno ha senza dubbio contribuito a rafforzare il partito». Per la cronaca, Mapelli ha ottenuto 855 voti personali, Lurati 857. Due minuscoli voti di differenza.
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