L’eredità di una campionessa da tramandare ai giovani

Che le sia stata dedicata una pista di sci ad Airolo, certo non sorprende. Ma che il suo nome sia legato anche al tennis ai più risulta meno lapalissiano. Eppure c’è una logica in tutto questo, perché i veri campioni – quelli con la «C» maiuscola – hanno il dono di migliorare la nostra vita. Non solo regalandoci emozioni quando si cimentano nella loro disciplina, al pari di quanto riescano a sucitare gli artisti, ma anche nella vita di tutti i giorni. In quella vita, magari, successiva ai fasti della grande carriera agonistica.
Ed è così che la «nostra» sciatrice Doris De Agostini, prematuramente scomparsa lo scorso mese di novembre, potrebbe presto diventare la madrina di due campi coperti del tennis di Gordola. Una struttura, quella del comune Locarnese, alla quale la campionessa ticinese era legata da molto tempo. Da quando, dopo essere sfrecciata giù per i pendii, è diventata madre e moglie. «Si è sempre parlato di Doris per i suoi successi sciistici», ha raccontata durante una conferenza stampa la figlia Alessia Rossetti. «Ma noi non l’abbiamo conosciuta così. Lei ha sempre voluto che la vedessimo per ciò che era. Prima di tutto una mamma». Una mamma che, dunque, ha accompagnato i propri figli (Alessi a e Andrea Rossetti) anche nelle loro avventure sportive, con il marito Luca, presidente del Tennis Club Gordola dal 2001 al 2016.
Una casa per il futuro
E ora che la malattia si è portata via quella campionessa di origini leventinesi, il club al quale lei era tanto legata – destreggiandosi a sua volta tra con i palleggi – vuole restituirle un po’ dell’amore ricevuto negli anni, dedicandole la copertura dei due campi. Così nasce il progetto «UnTettoPerLaDoris». «L’uso dell’articolo ‘la’ non è un errore», ha spiegato Franco Lazzarotto. «È assolutamente voluto per sottolineare l’unicità e l’esemplare statura sportiva, appunto, della Doris». Mentre la parola «tetto», usata per la copertura, è sinonimo di casa. Di quella casa che il club gordolese vuole costruire per i propri soci, soprattutto i giovani, in modo da poter veicolare «i valori che Doris ci ha insegnato». E parlando di soci – come spiegato da Nicola Gambetta – sui 120 del Tennis club Gordola, circa 60 sono ragazzi tra i 6 e i 20 anni. «Giovani che si allenano tutto l’anno, in particolare seguendo il calendario scolastico. Quindi spesso e volentieri, più volte alla settimana, durante la stagione fredda». Di qui – come aggiunto dal vice presidente Alberto Crugnola – «la necessità impellente di poter disporre di una copertura fissa», perché «il pallone pressostatico, di cui disponiamo, ha ormai concluso il suo ciclo di vita».
La raccolta fondi
Per portare avanti l’iniziativa «UnTettoPerLaDoris» è stata creata una commissione ad hoc. E l’architetto Armando Züllig, già sindaco di Gordola e presidente del locale tennis club, ha preparato un progetto, che è stato sottoposto al Municipio.
In questo contesto va ricordato che il fondo sul quale sorge il tennis di Gordola è di proprietà del Cantone, mentre il Comune beneficia di una concessione d’uso valida fino al 2046. Le strutture (4 campi, spogliatoi e club house) sono dunque di proprietà del Comune, il quale, in prima istanza, finanzia ogni investimento. La società sportiva, comunque, contribuisce al mantenimento del centro stesso attraverso il pagamento di un regolare affitto e il rimborso degli investimenti strutturali. «In questo particolare e complicato periodo, pesantemente condizionato dalla pandemia, crediamo che il Comune abbia altre priorità rispetto alle nostre. Ecco perché abbiamo deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi a favore del progetto di copertura», ha concluso Crugnola. Una campagna alla quale hanno già aderito personalità di spicco, come Norman Gobbi, Mauro Pini, Michela Figini e molti altri per la quale stato aperto un apposito conto di BancaStato.
Obiettivo autunno
L’obiettivo – tempi delle procedure edilizie permettendo – è quello di portare a termine l’opera per il prossimo autunno. L’investimento ammonta a circa 800.000 franchi (550.000 al netto dei sussidi). «Doris era un modello non solo sugli sci, ma anche come genitore a bordo campo», ha infine sottolineato Giuseppe Canova (presidente di TennisTicino). Mentre il sindaco di Gordola, Damiano Vignuta, si è detto onorato per il fatto che il locale tennis club legherà il proprio nome a quello di Doris De Agostini.
Le vittorie della Doris
Doris De Agostini, ricordiamo in conclusione, nata ad Airolo il 28 aprile del 1958 raggiunse il suo primo successo in Coppa del mondo nel 1976 a Bad Gastein (Austria), mentre concluse la sua carriera sugli sci nel 1983, vincendo la «coppetta» di discesa davanti a Maria Walliser. In totale ha raccolto ben 19 podi, tutti nella prova regina: 8 vittorie, 7 secondi posti e 4 terzi posti. La campionessa ticinese partecipò anche a due Olimpiadi, nel 1976 a Innsbruck e nel 1980 a Lake Placid, mentre nel 1978 ai Mondiali di Garmisch si guadagnò una storica medaglia di bronzo.