Mendrisio

L'estate di San Martino rinnova la tradizione momò

Le polemiche della settimana scorsa sono state spazzate via dalla forza con cui la secolare fiera ricorda ai momò la propria cultura e identità – All’apertura diverse centinaia di persone, tanti bambini e un’atmosfera tipica
Diverse scolaresche hanno partecipato al programma "Scuola in fattoria". © CdT/Chiara Zocchetti
Valentina Coda
10.11.2022 18:20

In fin dei conti, si poteva intuire che sarebbe andata così. Non ci sono polemiche di paese, crisi gestionali e salvataggi in extremis che tengano. Con quasi quattrocento anni di storia che pesano sulle spalle, l’unica cosa che resiste alle insidie del tempo è la forza con cui la Fiera di San Martino ricorda ai momò le proprie tradizioni, la propria cultura e le proprie origini. Sotto gli occhi di tutti il tempo che cambia, ma l’immancabile ritrovo annuale, iniziato ieri e che proseguirà fino a domenica, continua ad attirare a Mendrisio migliaia di persone da tutto il cantone.

Dentro il mondo agricolo

Ne è la prova l’atmosfera che si respirava oggi all’apertura della fiera, in cui la tipica «estate di San Martino» ha scaldato diverse centinaia di visitatori. Poco dopo mezzogiorno i capannoni, che hanno proposto piatti tipici della tradizione enograstronomica, ma non solo, erano quasi tutti pieni. L’odore del pagliericcio, chi riposa a ridosso dell’antica chiesa sorvegliata dal Monte Generoso, i numerosi macchinari e attrezzi agricoli esposti, il bestiame, le bancarelle con i prodotti del territorio e quelli che poco hanno a che fare con una festa rurale, ma che da anni la arricchiscono e sono il sintomo dei tempi che cambiano senza mai mettere da parte l’identità momò. Insomma, la tradizione si rinnova ancora dopo quasi quattrocento anni. A coronare l’apertura della fiera diverse scolaresche che si sono immerse nel mondo agricolo grazie a un percorso didattico (presente anche domani, venerdì) coordinato, nell’ambito del programma «Scuola in fattoria», dall’Unione contadini ticinesi. Un percorso sostenuto dal Dipartimento delle finanze e dell’economia che prevede tre diverse attività: «Capre e Cavalli», «Alla scoperta dell’orticoltura» e «San Martino di una volta». Un’occasione preziosa per avvicinare i bambini al settore primario e ai suoi usi e costumi, oltre a offrire loro la possibilità di prendere confidenza con il mondo agricolo e con i ritmi della vita degli animali.

E venne il giorno

Prendiamo spunto da una delle tre attività organizzate durante il percorso didattico per parlare di un aneddoto che risale a diversi secoli fa. E che, molto probabilmente, è considerato il caposaldo di questa fiera tradizionale, organizzata ormai dal lontano 1684. Se riavvolgiamo il nastro della storia, San Martino coincideva infatti con un momento assai importante per il Ticino dell’epoca. L’11 novembre, ovvero il giorno della festa del Santo, corrispondeva con la scadenza dei contratti agrari, con il pagamento degli affitti e con la partecipazione alle fiere.