Bilancio

L’evento sinonimo di successo che fa felici golosi e ristoratori

C’è chi ha esaurito i gadget da distribuire ai clienti e chi pensa già a come "ingrandire" il grotto per il 2023 L’edizione appena terminata della Rassegna gastronomica del Mendrisiotto e Basso Ceresio è stata particolarmente vincente
©CdT/Chiara Zocchetti

Nemmeno il tempo di archiviare l’edizione 2022, che c’è già chi pensa a quella del prossimo anno. Perché la Rassegna gastronomica del Mendrisiotto e Basso Ceresio lascia sempre il segno e non è mai troppo presto per aspettare la prossima in calendario, che sarà la 60.

Ottobre è finito da pochi giorni e con lui la Rassegna dedicata ai sapori nostrani che contraddistingue da decenni l’inizio dell’autunno momò. A prendervi parte quasi una quarantina di ristoranti della regione, che hanno proposto menu e piatti a tema dai sapori stagionali. È stata la prima edizione sotto la guida del neopresidente Flavio «Mamo» Quadranti, che traccia un bilancio decisamente favorevole: «È andata molto bene. E anche i colleghi che ho sentito sono contenti». Per quel che riguarda il Grotto San Martino - gestito dal nostro interlocutore - tutti gli omaggi sono stati distribuiti. Segno che l’affluenza è stata positiva. Questo, dunque, anche in considerazione dell’aumento dei prezzi? «L’aumento non ha fatto fuggire la gente - ci conferma sorridendo -; anche perché la Rassegna è la Rassegna».

Per Quadranti la prima edizione «è stata impegnativa, anche dal lato emotivo. Ci tenevo affinché tutto andasse bene e non era scontato. Il tutto grazie anche al comitato». Occhi, ora, puntati alla prossima edizione... quella da cifra tonda: «Vogliamo fare qualcosa di bello il 60. Un compleanno con i fiocchi, ma non anticipiamo nulla».

Clienti che tornano

L’entusiasmo per l’evento enogastronomico è sempre molto, così come i clienti golosi che vi prendono parte, ma la soddisfazione è evidente anche per i ristoratori: «È stato il mese record da quando ho riaperto il grotto - esordisce il gerente e titolare del Grotto Eguaglianza di Capolago Andrea Vassalli -, i piatti della Rassegna venduti sono stati circa 800». I clienti, come scritto, sono stati numerosi e fedeli - visto che in diversi si sono presentati più volte in un mese -, «tanto da dover purtroppo mandare a casa più persone, soprattutto nei weekend, perché la sala che ha una capienza di 40 coperti era piena». Un dettaglio da cui imparare, visto che Vassalli sta già pensando di mettere a disposizione una sala supplementare per l’edizione 2023, rinforzando l’organico per il mese di ottobre. Riassumendo, quello del 2022 è stato un «bel boom», per nulla scontato: «Quest’anno l’acquisto della merce è stato piuttosto complicato a causa delle difficoltà legate all’approvvigionamento e ai prezzi. Per partecipare alla Rassegna bisogna presentare i menu a maggio e la scorsa primavera la situazione era molto diversa da ora».

Dal piano alla montagna, all’Osteria la Guana la musica è altrettanto melodiosa: «Ci chiedevamo come sarebbe andata, visto che era la nostra prima Rassegna, ma siamo molto contenti - spiega Samanta Germano, gerente del ritrovo -. Non so se è merito della Rassegna, se i menu che abbiamo scelto erano particolarmente azzeccati, per la novità della riapertura, o se è una combinazione dei fattori, ma è andata davvero bene, quasi da dover mandare a casa delle persone perché il ristorante era pieno». Pure a Meride c’è chi è tornato più volte in un mese, forse a caccia di timbri, visto che i piatti della rassegna valgono un gadget e sono abbinati a una «tessera fedeltà» che dopo 8 consumazioni dà diritto a un premio speciale. Torniamo in pianura per concludere questo nostro tour gastronomico virtuale. Anche al Ristorante Montalbano di Stabio regna la soddisfazione, quello appena finito è un mese che sarà ricordato: «È stato un ottobre con grande affluenza. Di solito in ottobre proponevamo solo piatti legati alla Rassegna, ma quest’anno abbiamo affiancato una carta del ristorante per ampliare un po’ l’offerta e tutte le proposte sono state apprezzate», spiega l’oste Mirko Rainer. Per lui è stato un successo da condividere in famiglia, perché «mia moglie gestisce l’Antica Osteria del Leone Barberini a Mendrisio e pure lì la Rassegna è andata particolarmente bene, forse anche grazie alla nuova chef».

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