L’hangar risorto dalle sue ceneri tempestose

«C’ero anch’io quel giorno ed è stato piuttosto impressionante, direi spaventoso: in meno di un minuto il tetto dell’hangar si è aperto come una scatoletta e gli aerei al suo interno scaraventati in aria e ribaltati». Il Consigliere di Stato Claudio Zali, inaugurando oggi l’hangar provvisorio dell’aeroporto cantonale di Magadino che in tempi record è stato allestito per sostituire la vetusta struttura di ricovero e manutenzione aerei (datata 1938) ha ricordato quell’infausto 13 luglio 2021 quando un tromba d’aria distrusse il capannone. Fortunatamente non ci furono feriti, ma ugualmente importanti danni materiali e soprattutto la prospettiva di interrompere per mesi, se non per anni, l’attività della scuola volo e soprattutto della manutenzione dei velivoli gestita dalla Aelo Maintenance SA, azienda privata affittuaria dell’hangar di proprietà cantonale. «Grazie all’impegno e all’intenso lavoro di squadra del Dipartimento del territorio e del Dipartimento delle finanze, dell’Ufficio federale dell’aviazione civile, che ha compreso l’urgenza del momento, trattando in maniera prioritaria il dossier, oltre che del personale dell’aeroporto, del Capo Campo e di tutti i partner privati che ci lavorano e con i quali s’è instaurata un’ottima collaborazione e unità d’intenti, oggi, a distanza di soli sette mesi, possiamo vedere risorto quell’hangar, anche se in forma provvisoria», ha evidenziato Zali.
Aiuto dall’Esercito
Anche il Capo Campo dell’Ufficio dell’aeroporto cantonale, Paride Paglia, ha sottolineato che, dopo lo spavento provato in quella giornata tempestosa, tutti si siano immediatamente attivati per mettere in sicurezza la struttura, la quindicina di velivoli danneggiati e trovare soluzioni praticabili per continuare la normale attività dello scalo: «C’è stato subito molto da fare ma nessuno s’è tirato indietro. Anche i militari, con alla testa il comandante della base aerea di Locarno, colonnello Martin Hösli, ci hanno supportato logisticamente», ha detto, riprendendo le parole di ringraziamento nei confronti dei militari espresse da Zali.
Un medesimo sentimento di gratitudine anche dalle parole di Daniele Dellea, vicepresidente di AeLo Maintenance, l’azienda privata di manutenzione e riparazione dei velivoli ospitata all’interno del vecchio hangar, nonché capo istruttore di AeroLocarno. «Tra reparto meccanica e scuola di volo qui ci lavorano una cinquantina di persone e grazie alla solerzia dell’intervento cantonale e all’aiuto che abbiamo ricevuto anche all’interno degli altri partner privati dell’aeroporto, non ci sono state ripercussioni sul personale. E a vedere il disastro di quel 13 luglio non era una cosa così scontata», ha sottolineato Dellea.
Tensostruttura
La tensostruttura di ultima generazione costruita a tempo di record (25 metri di larghezza e 47 metri di lunghezza con un portone di 20 metri d’apertura), costata circa 1,5 milioni di franchi - tra l’altro interamente coperti dalle assicurazioni - nonostante il suo «appeal» e la sua funzionalità non dovrà tuttavia durare in eterno. Come ci ha confermato Zali, da parte del Cantone è in allestimento un progetto per realizzare un nuovo hangar di circa 1000 mq nel sedime tra il ristorante e la caserma militare. Futura costruzione sulla quale è stata trovata una partnership con il privato, ha spiegato Zali. «L’edificazione del nuovo hangar, con annessi e connessi, potrebbe costare alle casse cantonali oltre 5 milioni di franchi. Abbiamo invece raggiunto un accordo con la AeLo Maintenance: il Cantone cede il terreno in diritto di superficie e l’azienda privata si assumerà interamente i costi di costruzione dell’hangar», ci ha detto.