La testimonianza

«L'hotel? È come se fosse stato bombardato: abbiamo dovuto chiudere»

Guido Casparis ripercorre la violenta grandinata che ha investito la sua struttura, il Ronco – Diego Glaus dell'Albergo Losone: «Alcuni clienti hanno preso paura e sono tornati a casa»
© Rescue Media
Marcello Pelizzari
26.08.2023 18:30

L’hotel Ronco, a Ronco Sopra Ascona, è una delle eccellenze del territorio. Fra le altre cose, fa parte dei Charming Small Hotels. Alberghi piccoli, ma tremendamente belli. In cui allontanarsi dallo stress e rilassarsi. Ieri, però, ospiti e personale dell’albergo hanno vissuto una serata infernale. La grandinata che ha investito il Locarnese, infatti, si è accanita particolarmente sulla struttura.

«La grandine – racconta Guido Casparis, l’albergatore – ha spaccato le tegole del tetto. In modo eclatante, direi. La conseguenza, ovvia, è stata che l’acqua ha iniziato a scorrere lungo le pareti, fra le camere, i mobili e i materassi, arrivando addirittura fino in cucina».

Di qui l’inagibilità dell’albergo. «Ieri abbiamo sfollato chi potevamo sfollare, alcuni clienti invece sono rimasti nelle stanze al primo piano, il più lontano possibile dal tetto» prosegue il nostro interlocutore. «Ma la situazione, oggi, è peggiorata. Abbiamo messo in sicurezza il tetto, in parte, però è come se di fronte alla ferita provocata dal morso di uno squalo avessimo messo un cerotto. Abbiamo quindi optato per la chiusura dell’hotel. Anche perché l’impianto elettrico, considerando le previsioni, non penso avrebbe retto. Sarebbe stato inutile rischiare e causare ulteriori danni».

Il Ronco può vantare venti stanze, un ristorante à la carte e una piscina. «E ora, beh, è tutto rovinato» dice con un fil di voce Casparis. «La piscina, ad esempio, al momento assomiglia al deposito di un giardiniere. Ieri, con il buio, non ho realizzato subito la portata dei danni. Alla luce del giorno sembra che il nostro albergo sia stato vittima di un bombardamento».

Ieri, con il buio, non ho realizzato subito la portata dei danni. Alla luce del giorno sembra che il nostro albergo sia stato vittima di un bombardamento
Guido Casparis, albergatore

Casparis e il suo team, ad ogni modo, hanno fatto gli albergatori fino all’ultimo. Con grande professionalità. «Il nostro lavoro e il nostro impegno non sono mai mancati. Anche oggi abbiamo accompagnato gli ultimi ospiti rimasti, fra cui una signora anziana che, in taxi, è stata trasferita in un altro hotel a Locarno. La collaborazione fra strutture è stata ottima, come sempre. D’altronde ci conosciamo. So di altri colleghi, purtroppo, che hanno avuto danni simili ai nostri. Noi, comunque, questa botta l’abbiamo subita in pieno. Come una pallonata in faccia».

Casparis sorride. Amaramente. «Questi mesi valgono una stagione. Settembre e ottobre, con un clima mite, ti permettono di fare la stagione di solito. Ora, invece, non so nemmeno quando potremo riaprire».

Diego Glaus, proprietario e direttore dell’Albergo Losone, premiato quale miglior hotel per famiglie dalla SonntagsZeitung, è molto calmo nell’elencare i danni alla sua struttura: «Le macchine dei nostri clienti, nel posteggio, sono frantumate. Non saprei come altro dirlo. Anche noi abbiamo subito danni al tetto, con infiltrazioni ovunque. Devo dire, però, e questo è un fatto che mi ha scaldato il cuore, che i clienti sia ieri sera sia oggi hanno contribuito in modo attivo. Distribuendo secchi, aspirando l’acqua, portando via gli ombrelloni strappati dalla furia del maltempo. Si è creato, nelle difficoltà, un ambiente molto positivo. Ed è qualcosa di motivante, visto quanto successo».

L’Albergo Losone, a differenza del Ronco, rimane aperto. «Alcuni clienti sono rimasti, cambiando stanza. Altri invece sono ripartiti, purtroppo. Li capisco: hanno preso paura e, visti anche i danni all’automobile, hanno preferito terminare in anticipo le vacanze».