L'interrogazione

Libertà di opinione all'Accademia di Mendrisio: un caso in Parlamento

Ay e Ferrari (PC) chiedono di sapere se un docente sia stato allontanato per le sue opinioni – La replica dell'USI: «Contratto scaduto nel 2022, nessun licenziamento»
©Chiara Zocchetti
Dario Campione
27.05.2025 18:15

Un post su Instagram e un’interrogazione parlamentare riportano in primo piano il tema della libertà di espressione dentro le istituzioni accademiche. I due deputati del Partito Comunista ticinese, Massimiliano Ay e Lea Ferrari, hanno chiesto oggi al Consiglio di Stato se fosse vero che a un docente dell’Accademia di Architettura di Mendrisio, Leopold Banchini, non fosse stato rinnovato l’incarico di insegnamento a causa di alcune prese di posizione dello stesso a favore del popolo palestinese e contro Israele.

La notizia, spiegano i due parlamentari, è stata rilanciata sui social proprio da Banchini che, in un post su Instragram, rivolgendosi ai suoi ex allievi, ha spiegato i motivi per cui non è tornato a insegnare dopo un periodo di assenza legato alla nascita di un figlio.

«Vogliamo sapere di più su quanto accaduto - confermano al CdT Ay e Ferrari - sarebbe grave se il professore fosse stato allontanato per le sue opinioni. Il tema, per noi, è essenziale. E infatti da tempo monitoriamo quanto succede in proposito nelle università elvetiche. L’USI è un’istituzione pubblica, deve mantenere un profilo pluralista. E dovrebbe forse esprimere più solidarietà con il popolo palestinese per ciò che sta succedendo nella Striscia di Gaza».

In un comunicato diffuso questo pomeriggio, l’USI ha chiarito che «nessun licenziamento è avvenuto». Banchini «è stato docente con contratto semestrale all’Accademia di architettura per due semestri (l’ultimo contratto è terminato il 31 dicembre 2022). Nel 2023 egli stesso ha richiesto di sospendere l’insegnamento e l’Accademia ha riorganizzato il suo piano di studi di conseguenza. Dopo il 31 dicembre 2022 non c’è stato alcun contratto tra lui e l’USI». A dicembre 2023, si legge ancora nella nota, «il rettorato e la direzione dell’Accademia hanno ricevuto una lettera che segnalava l’attività sui social media» del docente. Ma l’USI «non è entrata nel merito di una valutazione giuridica o etica del contenuto dei post, proprio perché non c’era alcun contratto in essere».

Della vicenda discute comunque oggi il Gran consiglio. Su richiesta del deputato PS Maurizio Canetta, nella già prevista audizione dei vertici USI in commissione speciale di controllo, l’argomento è stato messo all’ordine del giorno.

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