Politica

«Libertà sì, ma chi sgarra paga»

Passi avanti per la revisione della Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione Censi: «Conto di poter fare un bel regalo di Natale agli esercenti» – Tanta carne al fuoco nel testo
Nico Nonella
12.10.2021 06:00

Le parole chiave della nuova Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear) sono «capillarità» e «prossimità». A ribadirlo è il relatore del rapporto di maggioranza in Commissione Costituzione e leggi, Andrea Censi (Lega), si dice ottimista di poter «fare un bel regalo di Natale agli esercenti». Ossia di arrivare alla firma del rapporto entro il 2021 o, al più tardi, nelle prime settimane del 2022. Tuttavia, ribadisce il deputato, «è fondamentale che la revisione nasca dal basso e non venga imposta dall’alto».

Per questo la bozza mandata in consultazione un anno fa verrà ora affinata con i suggerimenti e le osservazioni di tutti gli attori coinvolti. Tra i punti principali della revisione, ci sono l’abolizione del diploma cantonale di esercente, requisito principale per ottenere l’autorizzazione alla gerenza, che verrà sostituito da una patente che non richiede più l’apposito corso (ma serviranno comunque una fedina penale pulita e una solida situazione finanziaria). La competenza potrebbe quindi diventare comunale per quanto riguarda il rilascio e – altra novità rispetto a oggi – il ritiro della patente a chi incapperà in ripetute violazioni della Legge sulle derrate alimentari e del diritto del lavoro.

Dicevamo di capillarità e prossimità, due concetti che ritroviamo anche per quel che riguarda il ruolo di Enti locali, che dovranno rilasciare le autorizzazioni, e polizie comunali, incaricate dei controlli. Quest’ultimo aspetto è stato illustrato giovedì dal deputato leghista nel corso dell’assemblea dell’Associazione delle polizie comunali, raccogliendo «un certo consenso». Nella nuova Lear, spiega Censi, «non spetterà al Cantone decidere da Bellinzona bensì ai Comuni». Prossimità, appunto. «Possono valutare meglio caso per caso». «L’obiettivo – conclude Censi – è deburocratizzare e permettere una maggiore operatività agli operatori privati, garantendo nel contempo un’alta qualità degli esercizi».