Mendrisio

Libri che escono dai sotterranei e conquistano Palazzo Turconi

È in corso il trasloco della biblioteca dell’Accademia dallo stabile di legno al primo piano dello storico edificio - Negli anni la collezione ha quintuplicato i suoi volumi e ora se ne stanno spostando 180.000, molti dei quali mai esposti prima
La biblioteca occuperà tutto il primo piano di Palazzo Turconi.  © CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
17.12.2020 06:00

Palazzo Turconi ne ha viste tante. Edificato a metà dell’Ottocento, fu originariamente un ospedale. Dentro le sue mura si sono succedute storie ed è evoluto il sapere il campo medico. Ma il palazzo ha anche visto Mendrisio crescere e cambiare. Oggi è attorniato anche dalla modernità: l’ospedale che si sta ampliando, il Teatro dell’architettura, il campus dell’Accademia.

E i cambiamenti non sono finiti. Lo storico edificio che ora accoglie l’atelier dell’Accademia è infatti pronto per scrivere il prossimo capitolo della sua storia. Tra le sue mura attualmente c’è una sorta di cantiere. In corso vi è infatti il trasloco della biblioteca dell’Accademia di Architettura dallo stabile di legno a mezzaluna accanto a Palazzo Turconi, al primo piano dell’ottocentesco edificio. Un trasloco che permetterà alla biblioteca di mostrarsi nella sua vera dimensione. Questo accadrà da febbraio, fino a quel momento la biblioteca è chiusa.

Abbiamo chiesto di poter vedere con i nostri occhi quanto sta accadendo e abbiamo scoperto un’operazione complessa e articolata. Ad accompagnarci durante la visita è stata la responsabile della biblioteca Angela Windholz, che ci ha accolto in quella che ormai è la vecchia biblioteca. «Qui trovavano posto 30.000 volumi, ma negli anni abbiamo quintuplicato la nostra dimensione e oggi abbiamo 180.000 libri, molti dei quali conservati in vari magazzini sotterranei del campus. Grazie al trasloco troveranno tutti spazio dentro Palazzo Turconi».

Il vecchio e il nuovo

Nell’edificio a mezzaluna fervono i lavori. Diversi operai di una ditta di traslochi stanno smontando le scaffalature. Alcune sono ancora zeppe di libri ma tanti volumi sono già stati spostati in numerose scatole che occupano una buona porzione di pavimento. «Per vuotare una colonna di scaffali due uomini lavorano quasi un giorno intero - prosegue Windlholz -. In questo momento siamo alla terza fase del trasloco, che è la più difficile».

Nella prima fase sono state trasportate le biblioteche private custodite nei magazzini: «Nel tempo abbiamo acquisito varie collezioni appartenute a esponenti di spicco del settore». Poi è stato il turno dell’archivio fotografico e ora tocca alla collezione generale.

Entriamo a Palazzo Turconi. Al profumo di legno dei nuovi scaffali si fonde quello tipico delle biblioteche: della carta e delle copertine. Lungo i corridoi troveranno posto anche divanetti e postazioni di lavoro, ci viene spiegato. In questi spazi sarà conservata soprattutto la collezione di riviste di architettura, design, urbanistica e arte dell’Accademia: «Una delle più ricche che ci sono».

Entriamo in una delle sale laterali, già piena di libri. Sono quelli di alcune collezioni private, sistemate sugli scaffali rispettando l’ordine che avevano nelle case dei loro proprietari precedenti. La nostra interlocutrice le chiama «isole del sapere», perché racchiudono «tutto cioè che interessava questi personaggi, non solo i libri relativi alle loro professione». Questi dettagli ci incuriosiscono e chiediamo se, come nelle biblioteche, anche i privati ordinano i libri per numero. «No, abbiamo le fotografie dei loro scaffali e abbiamo replicato il loro ordine». Una spiegazione che ci lascia senza parole.

Nelle varie sale incontriamo diverse persone al lavoro per trovare posto a ogni volume. Entriamo anche nella sala dei volumi rari, custoditi su scaffali protetti da una rete metallica. La maggior parte di questi libri non era mai stata esposta. «La pianificazione di queste operazioni è durata anni, i lavori più pratici proseguono da un anno e mezzo». L’investimento totale per il trasloco è di 7 milioni di franchi.

Essere controcorrente

L’intento del trasloco è anche quello di aprirsi maggiormente verso l’esterno: favorendo la fruizione dei volumi si spera di attirare anche molti mendrisiensi. Anche perché l’idea di fondo è di essere un po’ controcorrente. Se attualmente la tendenza è quella di agevolare sempre di più la fruizione digitale dei libri, l’Accademia vuole valorizzare le visite sul posto. «Vogliamo avvicinare sempre più la biblioteca a una Wunderkammer (camera delle meraviglie, ndr), che crei le condizioni per ampliare gli orizzonti di chi la frequenta».