L’Ideatorio è sbarcato a Cadro

Da sabato prossimo alle 11 nell’ex casa comunale di Cadro ci sarà una nuova entità, capace di farti sentire piccolo e insignificante, ma in maniera positiva. È l’Ideatorio, un servizio dell’Università della svizzera italiana (USI) il cui obiettivo è promuovere la cultura scientifica e il dialogo tra scienza e società. Ideatorio che ha dunque, dopo quasi 15 anni, trovato una sede stabile nella valle del Cassarate.
I contenuti dell’Ideatorio sono stati presentati ieri, ma l’apertura alla popolazione si terrà appunto questo sabato, con la possibilità di visitare gli spazi e le esposizioni gratuitamente, e solo in caso di bel tempo con una maccheronata offerta dalla Commissione di quartiere di Cadro. L’offerta dell’Ideatorio è indirizzata sia ai più giovani (durante la settimana, in particolare alle scolaresche) sia alle famiglie, con l’apertura al pubblico nei pomeriggi del fine settimana. «Lo spirito non è quello di presentare oggetti come in museo - ha detto il rettore dell’USI Boas Erez - ma di lavorare alle radici delle scienze: fare un altro tipo di mediazione scientifica». O, con le parole del responsabile dell’Ideatorio Giovanni Pellegri, fornirà «un sapere scientifico per il panettiere e la casalinga». Mentre parlava, sullo sfondo scorrevano le immagini del primo viaggio sulla luna e, poco dopo, nella sala del nuovo planetario (vedi articoli suggeriti) si è potuto buttare un occhio sull’universo, e sentirsi infinitamente piccoli. Questo intende quindi Pellegri: all’Ideatorio si ricorre alla scienza per aprire una finestra sulla condizione umana.
Oltre al planetario astronomico, a Cadro l’Ideatorio offrirà anche una nuova esposizione interattiva chiamata «Imperfetto - Tra inciampi e abilità del nostro cervello», realizzata con la supervisione del Neurocentro dell’EOC. Esposizione che tramite postazioni interattive promette di «mettere al centro dell’esperienza del visitatore potenza e fragilità del nostro cervello».
L’offerta si arricchisce anche di un percorso intitolato «L’officina dei ricordi», legato agli odori, e di laboratori specifici sulla robotica e sulla tecnologia. Infine una serie di oltre una trentina di eventi collaterali completerà il programma annuale del nuovo centro, consultabile su https://ideatorio.usi.ch.
Molto soddisfatto della nuova sede dell’ideatorio - e parliamo un attimo di politica - anche il sindaco di Lugano Marco Borradori: «Sappiamo tutti che l’aggregazione di Cadro a Lugano è passata per una manciata di voti, e i primi incontri con la popolazione sono stati tesi. A Cadro avevamo fatto promesse che poi non abbiamo potuto mantenere a causa delle difficoltà finanziarie sopraggiunte negli anni scorsi, ma poter salutare oggi l’arrivo dell’Ideatorio, nella casa comunale più bella fra quelle degli ex comuni, è un piccolo miracolo. Penso sia qualcosa di meraviglioso per il quartiere». Per il sindaco, infatti, l’Ideatorio è uno dei fiori all’occhiello dell’offerta culturale in città: «L’Ideatorio spiega la scienza, ed è un’esperienza magica. Mi metto nei panni dei bambini, che qui si pongono davanti all’immenso e conseguentemente si pongono domande. Qui ci si rende conto di quanto siamo piccoli e di quanta umiltà dovremmo mettere in tutto quel che facciamo».